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Academy, un progetto che non c’è. E Lotito non commenta…
L’unione fa la forza e spero che questa Academy, prima in Italia, possa servire…Nell’Academy insegni non solo la tattica ma i valori che si vogliono inculcare. Il carattere della squadra nasce da quello che inculchi, non si deve mai abbassare lo sguardo ma dobbiamo avere l’orgoglio dell’appartenenza restando nella legalità, nel merito, nel rispetto delle regole. Le persone vivranno qui e acquisiranno anche le metodiche calcistiche”. Così parlò Claudio Lotito il 26 maggio 2014 in occasione della presentazione dell’Academy Bob Lovati ovvero, la festa, in atto, per il settore giovanile della Lazio, in potenza. A quasi 25 mesi da quelle parole che cosa vediamo a Formello della creatura che avrebbe dovuto avere in Joop Lensen il suo “mago”? Nulla di tangibile, se non qualche ruspa silente in attesa di tempi migliori. Ma cosa è accaduto al progetto della “prima” (Lotito si deve essere distratto, chiedere a Bergamo ed Empoli per info, ndr) Academy? L’ultima volta che ve ne avevamo parlato era il lontano 29 ottobre 2015, l’amministrazione guidata dal sindaco Sergio Celestino aspettava ancora il progetto definitivo, quello senza la cui approvazione non è possibile alzare neanche un muro di mezzo centimetro. Al momento quelli in corso a Formello sono lavori di trasformazione dei preesistenti campi da tennis in un campo da calcio, interventi autorizzati, a norma e in piena sicurezza, ma che non contemplano nuova cubatura. Capire perché siamo di fronte a questo stallo è complicato per due ordini di motivi: la materia urbanistica congenitamente articolata e complessa; il silenzio nel quale le parti coinvolte, la proponente S.S. Lazio e il primo cittadino di Formello, si sono rifugiate. Partiamo dalla fine. Quello all’architetto Celestino è stato quasi un inseguimento, contatti con lo staff, colloqui telefonici iniziati il 20 gennaio, mail varie, domande spedite via mail in anticipo il 15 febbraio, continui solleciti ma il primo cittadino di Formello a spiegare lo stato dell’arte proprio non ce l’ha fatta, preferendo non proferire parola e limitandosi, lo scorso 5 aprile, tramite al sua segreteria, a questa dichiarazione priva di qualsiasi contenuto: “Il Sindaco comunica che l’Amministrazione Comunale conferma il proprio plauso all’intenzione di creare un’Academy del calcio presso gli impianti della S.S. Lazio, come affermato fin dalla presentazione avvenuta due anni orsono. L’iniziativa, che accrescerebbe l’importanza della nostra cittadina e ne rafforzerebbe ulteriormente l’immagine, è soggetta al normale iter amministrativo previsto per tali fattispecie; iter che possono coinvolgere più amministrazioni pubbliche, i cui tempi sono stabiliti dalle leggi vigenti”. Frasi che ci riportano ad ‘Amici Miei’, nessuna risposta ai nostri quesiti, ben otto, tutta di natura procedurale, soprattutto nulla di nulla sulla presentazione del progetto definitivo da parte del soggetto proponente. Morto un papa, si spera che il prossimo sia meglio. Fiduciosi chiediamo lumi al club, telefonate che producono una mail, datata 27 aprile, nella quale si elencano ancora 8 quesiti, un’intervista senza trucco né inganni, domande offerte in anticipo all’interlocutore – un soggetto diverso dal presidente con il quale i contatti sono mediati dal Responsabile per la Comunicazione, Stefano De Martino – per dargli il tempo di rispondere in modo preciso. Aspettiamo, una, due, tre settimane ma la musica non cambia, ‘The Sound of Silence’ guida le chart a Formello e dintorni. Arriviamo così al 29 maggio scorso, quando, sull’ennesimo sollecito del sottoscritto, arriva la risposta dalla Lazio: “Sull’Academy il presidente Lotito è l’unico che può rispondere, e per ora non rilascia interviste”. Quindi, riassumendo, abbiamo aspettato oltre un mese per apprendere che, l’interlocutore, concordato con il club, era quello sbagliato, e che l’unico autorizzato in realtà è il presidente Claudio Lotito, che di questo argomento al momento non intende parlare. Come ipotizzatoci, restiamo in attesa che l’azionista di comando biancoceleste cambi idea e ci spieghi perché una struttura dedicata ad un’icona come Bob Lovati impieghi così tanto tempo a vedere la luce.
Gianluca La Penna – LazioFamily