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Acerbi: «Fossi rimasto alla Lazio avrei giocato anche lì»
Acerbi: «Fossi rimasto alla Lazio avrei giocato anche lì». Le parole del difensore in prestito all’Inter
Francesco Acerbi, difensore della Lazio in prestito all’Inter, ha parlato a La Gazzetta dello Sport.
COSA HA IMPARATO – Che nella vita è sempre necessaria una sfida. A me è servita, prima con mio padre, poi con la malattia. Ora la sfida è con me stesso. Ed è quella giusta, che tutti dovremmo affrontare. Perché è quella che ti fa avere sempre l’ambizione di migliorare.
TUMORI – Quando ho avuto due tumori, non me ne fregava niente. Sapevo di sconfiggerli. Ero quasi contento. Lo so, sembra un paradosso, ma ero sfacciato. Dicevo: “Ok dai, affrontiamoli”, come una partita.Mi ripetevo: “Non ho paura”.Ma poi ho capito che è impossibile non averne. In realtà, la nascondevo, la tenevo dentro. Adesso ogni tanto penso: “E se il tumore torna? Se arriva una terza volta?”. Se dovesse succedere, sarà un’altra sfida da vincere. In fondo, sono cresciuto sfidando mio padre.
EREDE DI CHIELLINI IN NAZIONALE – Noooo… Sono vecchio. Ma ho sempre voglia di migliorarmi,. Altrimenti dalle difficoltà non sarei venuto fuori: sono arrivato qui dopo i fischi alla Lazio e gli insulti social degli interisti per quell’errore in Lazio-Milan. Sono rimasto muto, ho pedalato.E se fossi ancora a Roma, avrei giocato anche lì.