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Buffon e Allegri: «Domani partita importantissima. Abbiamo sempre rispettato e temuto la Lazio»
Poche ore alla Supercoppa. Allegri e Buffon, alla vigilia della sfida, presentano la gara durante la canonica conferenza stampa
La Juventus non si è indebolita perdendo Bonucci. Almeno sentendo Allegri che – domani – vorrà dimostrarlo nella gara contro la Lazio per la finale di Supercoppa, ripetendo quanto fatto il 17 Maggio. Nella Sala Stampa dello Stadio Olimpico, durante la canonica conferenza, il mister e Buffon hanno presentato la gara rispondendo alle domande dei cronisti presenti:
BUFFON
Dybala ha tutte le carte in regola per la maglia numero 10?
«In questa squadra, nessuno più di lui, poteva ricevere questa soddisfazione. E’ stata proprio la società a proporlo. E’ un segnale bello e responsabilizzante. Un talento con questo carattere e questa voglia di migliorarsi può rappresentare bene questo numero. E’ l’unico che poteva prenderla».
Stai pensando che potrebbe essere l’ultima Supercoppa?
«Penso che domani sarà un’altra sfida ed un’altra Supercoppa. Motivo di soddisfazione ed allegria. Ho sempre vissuto la mia vita cercando le cose positive anche in quelle negative e da quando ho iniziato la stagione ho una strana euforia che è figlia di quel pizzico di follia che mi ha sempre contraddistinto. Questo mi basta. Sarà una partita importantissima, voglio disputarla nel miglior modo possibile».
Com’è la difesa senza Bonucci?
«La vedo come sempre, forte. E’ un punto di riferimento per la squadra anche se con caratteristiche diverse. Basta e avanza questo per avere ottimismo e certezze. E’ chiaro che se uno analizza, le critiche a volte sono un po’ strumentali. I gol rischi anche con una difesa mondiale. Tra quindici partite potremo fare analisi. Ora non ha senso».
L’erede della numero 1?
«Szczesny può essere l’uomo giusto. E’ il miglior portiere dell’anno scorso. Ha già esperienza internazionale e di Nazionale importante. Non ha fatto errori la società, io posso dire che è un ragazzo che si inserirà benissimo perchè è già nel gruppo e nello spogliatoio. Ha la mentalità da Juve».
Dopo Cardiff, com’è lottare per un trofeo essendo anche favoriti? Cosa cambia rispetto al 2015?
«Ci sono tutti gli elementi per fare una grande gara. La Lazio con noi ha sempre fatto fatica, ma perchè l’abbiamo sempre rispettata e temuta. Mi auguro che questa striscia positiva possa venire rimpinguata da un’altra Supercoppa. Sarebbe cominciare con il piede giusto una stagione, dopo i vari cambiamenti».
Quali sono le insidie per la Juve dopo i cambiamenti?
«Abbiamo la coscienza che gli altri si sono rinforzati, ma noi siamo sempre noi. E se saremo concentrati saremo sempre là. Penso che la Juve sia sempre una squadra forte, quanto starà a noi capirlo e dimostrarlo».
ALLEGRI
Come si rinnova la forza della Juve?
«Siamo tutti alla pari. Dopo la sconfitta della finale a Cardiff – dove c’è stata tanta rabbia. La rabbia va usata per affrontare questa stagione. Bisogna rimanere sereni, avere grande equilibrio e determinazione nel centrare gli obiettivi».
Che gara si aspetta?
«Gara complicata. La Lazio ha fatto un ottimo precampionato, non perdendo una partita. E’ una squadra molto organizzata, con giocatori di buona qualità. La forza della Juventus è sempre stata quella di avere rispetto per tutti gli avversari, lo stesso sarà domani sera».
I giovani?
«Per quanto riguarda i giovani che sono arrivati quest’anno, la squadra ha fatto bene, sta pensando al futuro. I ragazzi devono capire dove sono arrivati, che mondo è la Juventus. Devono capire che ogni palla che si gioca nella Juventus è una palla importante. Devono fare un percorso con la squadra, seguendo gli esempi positivi che ci sono all’interno della squadra».
Douglas Costa e De Sciglio nella partita?
«Per quanto riguarda la formazione ho ancora tre o quattro dubbi, sarà un casino. Gigi gioca, Dybala gioca e Higuain gioca. Gli altri vedremo. Anche Mandzukic gioca (ride, ndr)».
Quanto ha ancora voglia di essere l’allenatore di questa squadra?
«Sono un allenatore che grazie ai giocatori che o a disposizione cerco di fare meno danni possibili. Loro vincono le partite. Se hai i giocatori forti, hai più probabilità di vincere le partite. Ho fatto una riflessione, mi sono chiesto se avevo ancora la voglia di mettermi in discussione. Mi sono reso conto che con questa squadra si poteva avere ancora un futuro importante. E sono qui».
Quale giocatore pensa si possa avvicinare più a Bonucci?
«E’ stato importantissimo. Ha fatto una scelta, e giocherà un giocatore con caratteristiche diverse. I calciatori sono tutti diversi. L’errore più quello sarebbe quello di chiedere ad un giocatore di fare cose che non sa fare».
Betancour?
«E’ un giocatore bravo, serio professionalmente, sarà importante nel corso di quest’anno. Lo vedo tra i due o i tre di metà campo».
Novità dal punto di vista del modulo? Nel corso di questa estate c’è stato qualcosa che ti ha ipermotivato?
«Durante l’estate si parla tanto, non ci sono partite e si parla di molte cose che non sono vere. La Juventus viene dalla vittoria di 6 scudetti, ha fatto numeri impressionanti. Nelle due finali perse c’è l’amarezza di non averle vinte, ma bisogna anche essere soddisfatti di dove siamo arrivati. Quest’anno dobbiamo ripartire non con la delusione, ma la rabbia. Modulo? Spesso siamo partiti con un sistema e poi abbiamo cambiato in corsa. All’inizio servirà un po’ di tempo per comprendere quali saranno gli obiettivi giusti».
Critiche che la Juventus si sia indebolita?
«Il calcio estivo è molto diverso rispetto a quello vero. Quando siamo andati a giocare a Londra, ho sperato che la squadra non facesse gol. Era la partita giusta per prendere una legnata. Domani sarà una partita seria, difficile, dovremo avere rispetto nei confronti dell’avversario: servirà la volontà. Le gambe non saranno quelle di ottobre, ma abbiamo fatto una buona preparazione. Soprattutto c’è una buona armoni all’interno del gruppo. Domani è una partita col punto interrogativo, dovremo essere bravi!».
Supercoppa a Natale o in estate?
«Ora le condizioni della squadra non sono ottimali, per questo sarà necessario giocarla soprattutto ‘di testa’. Ognuno di noi deve avere l’obiettivo di arrivare fino in fondo, e mettere questa voglia al servizio della squadra».
In che modo si lavora per restare nell’élite raggiunta dalla Juventus?
«Abbiamo fatto passi da gigante in Europa. Quello che è stato fatto rimane scritto nella storia e sui muri. Ora si riparte con una stagione in cui siamo tutti a zero punti. Non si vince e non si perde in una settimana. I momenti di difficoltà saranno dovranno essere vissuti con equilibrio».