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Amarildo: «Mai incontrato tifosi come quelli della Lazio. Leiva? Lo vidi in Brasile…»
Lo storico ex Lazio Amarildo ha rilasciato una lunga intervista a Radiosei, nella quale ha ripercorso la sua esperienza in biancoceleste
Amarildo / L’ex giocatore della Lazio Amarildo, ricordato da tutti i tifosi biancocelesti grazie allo storico coro che chiama in causa anche Pedro Troglio e Ruben Sosa, ha rilasciato una lunga intervista a Radiosei. L’ex calciatore, che poco fa era tornato a visitare il centro sportivo di Formello, si è focalizzato innanzitutto sull’affetto dei sostenitori capitolini: «Non ho mai incontrato tifosi come quelli biancocelesti in nessuna delle 17 squadre in cui ho giocato. Rimango tutt’ora basito dall’incredibile affetto che mi dimostrano ogni volta che li vedo, anche in giro per il mondo. Sono stato a Roma solo una stagione, non ho vinto il titolo di capocannoniere, ma ogni volta percepisco la stima che la gente prova per me. Non c’è cosa più appagante per un calciatore».
CARRIERA – Saudade? Per me è il contrario, questo è la mia seconda casa. Testata a Manfredonia? Sapevo che Manfredonia fosse uno che picchiava sempre. Quando sono entrato in campo mi ha detto ‘Qui non c’è Bibbia, qui non c’è Dio’, lo ripeteva ad ogni contrasto. Ho chiesto a Dio di concedermi cinque minuti per non porgere l’altra guancia (ride, ndr). Io ho fatto solo il gesto con la testa, lui ha messo la mano e l’arbitro mi ha espulso. Manfredonia è stato bravo, l’ho incontrato di nuovo più avanti e ci siamo chiariti».
LEIVA – «Lo vidi giocare in Brasile, fra gli under 17. Il ‘biondo’ si faceva notare, era già una spanna sopra a tutti. Ho seguito la sua carriera al Gremio, quindi al Liverpool e ora sono felice che stia facendo bene con la Lazio».