Editoriale

L’ANALISI DEL GIORNO DOPO – La rivincita di Danilo, la conferma di Simone. Storia di un derby vinto da laziali veri

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L’analisi del derby della Capitale tra Lazio e Roma, terminato con il risultato di 3-0 grazie alle reti di Caicedo, Immobile e Cataldi

Sembrava il capitolo di un romanzo, ma è semplicemente la Lazio. Una serata da ricordare, da incorniciare, da laziali. Tre gol, uno di questi segnato da un romano cresciuto con l’aquila al petto. Poi l’espulsione di Kolarov ha messo l’ennesima ciliegina su una torta mai cosi buona. Il derby di Inzaghi che imbriglia finalmente Di Francesco, di Caicedo che non fa sentire l’assenza di Immobile e finalmente si riconcilia con i tifosi. Di Correa che ridicolizza la difesa della Roma. Di Acerbi che non fa muovere Dzeko, di Bastos che si conferma un muro insuperabile quando è in serata di grazia. Di Radu che ride avanti a Kolarov, uscito imbufalito dal campo. E poi…tutti al centro del campo a saltare insieme prima di andare sotto la curva. E’ stata una lunga notte, una notte di festa. Una notte da LAZIALI.

CI PENSA SIMONE – Tante difficoltà, pochi calciatori sani e una formazione da mandare in campo. Inzaghi non fa drammi e nonostante i tanti cerotti riesce a schierare un undici di tutto rispetto. Dal primo minuto la Lazio fa subito capire che partita vuole disputare. Il pressing laziale soffoca il giro palla della Roma, inerme dinanzi alla velocità biancoceleste. Correa scappa sempre a Jesus e Fazio, Caicedo è bravo a tenere alta la linea e ad attaccare la profondità, come in occasione del gol. Un intuizione di Luis Alberto premia Correa che con un tocco da biliardo mette in porta Caicedo. Poteva essere un gol facile, ma a Felipe non piacciono le reti semplici, allora scarta Olsen e manda Kolarov dentro la porta insieme al pallone. Già da quella azione si era capito come sarebbe stato il copione della partita. Il pallino di gioco è stato sempre in mano alla squadra di Inzaghi, brava ad alzare ed abbassare i ritmi della partita a proprio piacimento. Un primo tempo a mille all’ora, a cui è seguita una ripresa di gestione nella prima parte, poi quando la Roma stava uscendo dal guscio, la Lazio gli ha spezzato le gambe con l’azione del rigore. Immobile lancia Correa in campo aperto e i meccanismi difensivi giallorossi hanno un nuovo cortocircuito. Il Tucu ha letteralmente devastato Juan Jesus e Fazio, ma anche Kolarov e Florenzi. L’argentino svariava su tutto il fronte e non ha mai dato punti di riferimento. Andava a cercarsi la posizione per colpire la Roma, con Milinkovic e Luis Alberto che si inserivano da dietro per riempire l’area. Grandi meriti all’attacco, senza dimenticare la difesa ancora una volta protagonista di una prestazione superlativa. Acerbi dopo Piatek annulla Dzeko, che nervoso nel finale, si becca un giallo che gli farà saltare la prossima partita. Bastos giganteggia su El Shaarawy, mai incisivo. L’angolano si conferma perfetto in marcatura, disputando l’ennesima partita superlativa. L’unico a soffrire un po’ è Radu, ma grazie all’aiuto di Lulic e all’intelligenza tattica di Leiva, riesce ad arginare Zaniolo. L’attacco e la difesa riescono a giocare bene solo se c’è un grande centrocampo che li supporta e ieri sera così è stato. Poteva sembrare una scelta azzardata giocare con Milinkovic e Luis Alberto come mezzali, invece mai nessuna mossa fu più giusta. Inzaghi ha stravinto il derby in panchina con Di Francesco e grazie all’ennesima partita preparata bene tatticamente, la Lazio ha strapazzato la Roma.

IL DERBY DI DANILO – La Lazio sta vincendo, la Roma sta perdendo e questo già basta a un tifoso biancoceleste per essere felice. Poi al minuto 89 succede quello che nessuno si sarebbe immaginato, ma che tutti sognavano da tempo. Danilo Cataldi fa partire un sinistro dal limite dell’area, Olsen non trattiene e la rete alle sue spalle si muove. Insieme a lei la gente della Curva Nord che scende verso il proprio fratello come per volerlo abbracciare. E’ un gol meritato, atteso, immaginato e finalmente realizzato. E’ il gol del popolo laziale che finalmente si riconcilia con un aquilotto ora diventato uomo. Poteva essere il derby di Immobile che gioca stirato, di Caicedo che trasforma le critiche in applausi, di Correa che manda al manicomio tutta la Roma, di Simone Inzaghi che insegna calcio a Di Francesco. Peccato per tutti questi attori, diventati non protagonisti dal minuto 89 in poi. La scena è tutta sua, se l’è meritata e finalmente se l’è presa. Un romano, un laziale, un prodotto del settore giovanile biancoceleste che torna a segnare in una stracittadina (non accadeva dal 2005 con Di Canio). Sarebbe stato bello lo stesso, ma Danilo l’ha reso indimenticabile. La Lazio asfalta la Roma e si porta davanti negli scontri diretti ribaltando la sconfitta dell’andata. E’ stata una notte in cui, per i nostri dirimpettai non sarà stato facile prendere sonno. E’ stata una notte che il tifoso laziale meritava e finalmente si è preso. Un derby vinto che non lascia spazio alle classiche repliche da stracittadina romana. La Lazio è stata superiore in tutto e ha battuto la Roma. E adesso…ARRIVEDERCI AL PROSSIMO INCUBO

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