Editoriale
L’ANALISI DEL GIORNO DOPO – E’ sempre la stessa storia, a darvi fastidio è la nostra gloria!
L’analisi dell’ottavo di finale di Coppa Italia tra Lazio e Novara, terminato con il punteggio di 4-1 per i biancocelesti
Dal campionato alla Coppa Italia. Dal 2018 al 2019. Dal quarto posto ai quarti di finale. Dopo i disastri dell’arbitro Irrati, riecco la Lazio e insieme a lei riecco la vittoria. Partita mai in discussione contro un avversario inferiore di due categorie. In questi casi la figuraccia sembra sempre essere dietro l’angolo, per info chiedere ai dirimpettai…Inzaghi però non sottovaluta l’incontro anzi, mette in campo la miglior formazione possibile. Riposano soltanto Parolo e Lulic dei titolari, oltre allo squalificato Radu. Il messaggio del mister è chiaro: non ci sono partite più o meno semplici, importanti o meno importanti. Ci sono solo gare da vincere. E così fu… Non ci mette molto a far capire le proprie intenzioni la Lazio, protagonista di una prima frazione tambureggiante. Il Novara riesce a rendersi pericoloso in una sola circostanza, sfiorando il vantaggio in avvio. Poi nulla più. Risultato che poteva assumere dimensioni più rotonde nella ripresa, ma i biancocelesti abbassano i ritmi e amministrano il vantaggio. Partita che passa subito agli archivi e verrà ricordata tra qualche anno come la prima di Pedro Neto. Almeno si spera. Al futuro e alle qualità del portoghese l’ardua sentenza.
ENNESIMO SCEMPIO – Ci sarebbe tanto da dire, di un argomento talmente vasto su cui tutti si sentono in dovere di mettere bocca. Troppo facile parlare di antisemitismo e razzismo da dietro un pc nel 2019. Quando una partita è monotona e il risultato è scontato, qualsiasi cosa fuori dall’ordinario fa notizia e allora perché non amplificare episodi marginali e inesistenti? Ennesimo scandalo mediatico di cui gran parte degli organi d’informazione si sono resi protagonisti. Dai siti specializzati, ai tg sportivi e non, che nella serata di ieri hanno fatto ascoltare l’audio dello stadio, rimarcando e ingigantendo qualcosa di molto piccolo. Basti pensare che questi presunti cori, sarebbero avvenuti al 29′ del primo tempo, ma tutti se ne sono accorti all’85’, quando a rimarcare il fatto sono stati i telecronisti in Tv. A testimonianza di come il fatto, sarebbe stato avvertito da una persona su 13.000 presenti. Al contrario di quanto avvenuto mercoledì, quando degli adesivi antisemiti nei confronti della Lazio e dei laziali, venivano rivendicati dal gruppo “Balduina Roma”. Neppure un gesto tanto grave, con annessa rivendicazione ha scosso le acque come a ieri. Oramai i punti di domanda su determinate prese di posizione sono andati in archivio. Niente fa più scalpore da anni. Tutti possono tutto, tranne la Lazio e i suoi tifosi. La storia è sempre la stessa, al varco vengono attesi sempre loro: i tifosi biancocelesti, colpevoli dal 1900 non si sa di quale male specifico. Prepariamoci di nuovo a inchieste, possibili squalifiche, decine di daspo. Si, perché il modo migliore per offuscare i risultati che ancora una volta sta ottenendo la Lazio, è non parlarne. Accuse su accuse, polveroni alzati in aria da una malafede spudorata sempre pronta a colpire. Ci sono riusciti anche questa volta. Il 12 gennaio 2019 passerà alla storia come la giornata in cui i tifosi della Lazio hanno commesso i peggiori atti. Invece che la prima squadra della Capitale, ha ridicolizzato il malcapitato Novara, non lo rimarcherà nessuno. Tutto secondo i piani, ancora una volta sta ai laziali scombinarli. Come dal 1900. Come da 119 anni. Da soli contro tutti a difesa di un ideale chiamato S.S. Lazio!