2015

Felipe Anderson: “È stato complicato abituarmi al calcio italiano, ma adesso raccolgo i frutti. La vicenda di mio padre? Ho aperto la Bibbia e ho capito”

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Ad un anno di distanza Anderson si trova ancora lì, in un hotel a Milano in occasione delle festività pasquali per festeggiare insieme agli Atleti di Cristo, presenti nel gruppo anche Hernanes e Castan. Come riporta La Gazzetta dello Sport El Pipe si è raccontato, parlando del suo attivo in Italia e di quanti ostacoli ha dovuto affrontare: “Pensavo di metterci sei mesi ad abituarmi alla vita e al calcio in Italia, è stato più complicato. Ma ho continuato a lavorare e a pregare: oggi raccolgo i frutti. La vicenda di mio padre? Mi sono trovato in casa da solo a piangere. Dovevo giocare due partite importanti, ma volevo vedere mio papà. Poi mi sono anche fatto male. Mi chiedevo perché mi stesse succedendo questo, finché ho aperto la Bibbia, pregato e capito. Sono volato in Brasile, mio padre e mia sorella, che non erano credenti, hanno deciso di battezzarsi“. Di ritorno in Italia Anderson non si è lasciato scoraggiare e ha portato la Lazio a grandi risultati, puntando alla Champions e al secondo posto: “Io ci credo stiamo facendo bene. Keita? Lo avete visto a Cagliari? Ha cambiato la partita, in passato ha sbagliato, è molto giovane, capita. Ma non è come lo dipingono i media“. Sul finale anche qualche battuta sull’amico e collega Castan: “Per ora mi riunisco per pregare con lui, fuori siamo come fratelli. Ma appena ci ritroveremo in campo, subito una botta al ginocchio, e subito: ‘Scusami’ “.

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