2013
Anno 0, ecco Roma-Lazio. “Ma non pretendete che sia la stessa cosa…”
Il richiamo è forte, forse più per loro che per noi. È di nuovo derby. Anno 0. Roma e Lazio di nuovo di fronte dopo la guerra. A sentirli parlare si sente “aria di rivincita”. A sentirli parlare hanno già vinto loro. Partendo dal presupposto che non si può parlare di rivincita, perché il derby di domenica consegnerà “solamente” tre punti in classifica, sono loro quelli che hanno bisogno di vincere. Tutta la pressione sarà sulla squadra di Garcia e i suoi tifosi, usciti con le ossa rotte da quella finale e a distanza di mesi “trasformati” dalle vittorie contro corazzate imbattibili, tali Livorno, Hellas Verona e Parma. Loro hanno già vinto perché hanno trovato l’allenatore del futuro, perché hanno rinnovato il contratto del Capitano, acquistato il bomber Gervinho, il fuoriclasse Strootman e tenuto in squadra il “belloccio” Borriello. Hanno vinto anche secondo me, perché non può essere la nostra volta, di nuovo. Hanno vinto perchè la Lazio è poca cosa, ne ha presi 8 dalla Juventus, perchè la Lazio ha una difesa scarsa e solo due giocatori forti: Hernanes e Klose. Lulic non lo nominano, non lo vogliono ricordare, gli fa male. La ferita è ancora aperta. Cercheranno in ogni modo di riassorbirla il prima possibile, già da domenica.
Non pretendete che sia il solito derby, noi proveremo a farlo sembrare tale. Ma è difficile. Molto difficile. È difficile perché più di quello che è stato vinto il 26 maggio è impossibile ripetere. Non prendeteci per pazzi, noi ci proveremo. E voi probabilmente ci cascherete. Noi ci proveremo a dire che sia la stessa cosa, che le emozioni saranno le stesse, che l’ansia sarà quella di sempre, che l’attesa spasmodica ci assalirà ogni minuto di più fino al calcio d’inizio. Ci proveremo, è una promessa. Perciò ci vediamo domenica, allo stadio. Noi contro di voi. Lazio contro Roma. Ancora una volta. Ma non pretendete che sia la stessa cosa.