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Antonio Filippini: «E’ bello vedere una Lazio così. Col Palermo servirà…»
Il commento di Antonio Filippini sulla gara della Lazio contro il Palermo e sulla condizione dei biancocelesti in questo finale di stagione
Superato il pareggio col Genoa, la Lazio ha l’obbligo di tornare a vincere contro il Palermo per continuare la corsa verso l’Europa League. A sei gare dalla fine i biancocelesti si sono giocano tutto, hanno anche un calendario più complicato rispetto a Milan o Atalanta, per questo è vietato commettere altri errori. Per parlare della condizione della squadra di Simone Inzaghi, Antonio Filippini è intervenuto ai microfoni di ElleRadio: «Penso che all’inizio della stagione se alla Lazio fossero stati proposti gli obiettivi attuali, la firma sarebbe stata apposta senza neanche pensarci. In questo momento la Lazio sta lottando per questi due grandi obiettivi col mister che sta facendo un ottimo lavoro, pur partendo dalla situazione iniziale del rifiuto di Bielsa che aveva destabilizzato un po’ l’ambiente. E’ stato giusto puntare sui giovani ed è bello vedere una Lazio costruita così».
INZAGHI – «Mi ha colpito la grande duttilità e versatilità tattica, che ha permesso alla Lazio di ottenere grandi risultati. Anche nel match contro il Napoli che pure è andato male a livello di risultati, ma che ha visto la squadra comunque lottare fino alla fine con tante assenze e reduce dallo sforzo del derby. Inzaghi si è saputo costruire molto bene da tecnico del settore giovanile, una realtà in cui si capisce facilmente come saper applicare più moduli permette di crescere tatticamente. L’adattabilità dei ragazzi l’ha reso un allenatore versatile e gli ha permesso di creare un’empatia con i giocatori importantissima. Quando c’è la passione si possono sempre raggiungere grandi obiettivi, lui è un ragazzo che vive di calcio, è appassionato e studia molte realtà e l’ambiente-Lazio si è rivelato ideale per lui».
I CALCIATORI – «Credo che prima di tutto, l’acquisto più importante sia stato quello di Ciro Immobile, un giocatore molto completo che riesce a difendere palla quando c’è bisogno e nel contempo sa attaccare la profondità. Poi direi Marco Parolo, perché oltre ad avere grande qualità e quantità quest’anno è riuscito anche a fare tantissimi gol, che danno una mano al raggiungimento del risultato. Infine Felipe Anderson, per la sua qualità e la capacità di sfornare assist decisivi».
PALERMO – «Per la Lazio sarà sempre una partita da prendere con le molle, coi rosanero che ha ormai poco da perdere. Affrontare queste partite con la giusta concentrazione è fondamentale per dimostrare di essere una grande squadra, come ha fatto ad esempio la Juventus a Pescara. E’ una partita da vincere a tutti i costi. Dispiace la situazione del Palermo che da un paio di anni non riesce a trovare serenità societaria, come testimoniato anche dal cambio continuo di allenatori. Quando una società si comporta così è normale che i risultati non arrivino, è un peccato perché Zamparini è stato comunque un grande presidente nella storia del Palermo e la piazza rosanero merita senz’altro la Serie A».
EUROPA LEAGUE – «Secondo me il Napoli è in grado di centrare il secondo posto perché nella Roma c’è il problema legato a Spalletti che potrebbe influenzare la squadra anche a livello psicologico. Per l’Europa League vedo più a rischio l’Atalanta, che pure sta facendo vedere all’Italia intera come sfruttare il settore giovanile. Pur essendo bresciano, con la rivalità che ci divide, i bergamaschi meritano un plauso, ma la Dea resta comunque la squadra meno abituata a lottare a certi livelli, al contrario della Lazio e delle milanesi. L’Inter? Il calendario difficile è infatti la situazione che potrebbe complicare il cammino dei nerazzurri, oltre all’incertezza sul futuro di Stefano Pioli che ancora non è sicuro di essere il tecnico nerazzurro per l’anno prossimo».