2015

Arrivederci Bollini, guida di una splendida Primavera

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Alberto Bollini è pronto per la nuova avventura sulla panchina del Lecce. Come scrive l’edizione romana de La Gazzetta dello Sport, lui, la Lazio, l’avrebbe lasciata solo per tornare in panchina. In fondo, quella «di fare l’allenatore» è sempre stata la sua aspirazione. Non che vivesse il ruolo di coordinatore del settore giovanile della Lazio con minor passione o professionalità, ma chi nasce con la tuta e gli scarpini è difficile che sia a suo agio con una giacca addosso. Bollini, da oggi, tornerà a fare l’allenatore: il Lecce, che ha esonerato Pagliari, lo ha scelto per provare a risalire la classifica del girone C di Lega Pro, che a una città come quella non sta stretto, di più. A Bollini non è parso vero, anche a costo di lasciare nuovamente la Lazio: contatti fittissimi con Lotito, che all’inizio aveva accettato, poi si era irrigidito (aveva pensato a lui come possibile sostituto di Menichini a Salerno), infine ha capito e dato il via libera. Si chiude così, dopo quattro anni e mezzo, il secondo capitolo dell’era Bollini a Formello; era tornato nell’estate del 2010, se ne va con un altro scudetto, quello del 2013, che fa scopa con quello vinto 12 anni prima. Se la Lazio è arrivata fino al primo posto del ranking Primavera, gran parte del merito va a lui e al suo lavoro, poi egregiamente proseguito con Simone Inzaghi, che ha preso il suo posto quando l’esonero di Petkovic ha «promosso» l’allenatore di Poggio Rusco come vice di Reja. Un vice con pieni poteri, come quelli di curare gran parte del lavoro settimanale e di alzarsi dalla panchina dell’Olimpico per raggiungere zio Edy e dare indicazioni alla squadra. A Formello, con Bollini in panchina, la Lazio ha perso una sola volta, contro il Siena (2 ottobre 2010), poi è rimasta imbattuta per quasi 4 anni. Ha sfiorato il tricolore nel 2012 ma, oltre a quello vinto a Gubbio, i successi sono altri anche: Onazi, Keita e Cataldi in prima squadra, ma anche Filippini, Crecco, Lombardi, Rozzi in B e Minala, il cui tesseramento fu spinto da Bollini.

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