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AURONZO – Lazio-Padova 2-1: in grande spolvero Keita, prima gol per Djordjevic. Ma la difesa non convince

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AURONZO – Non c’è due senza tre. Dopo aver battuto i dilettanti dell’Auronzo e del Brasil Team, la Lazio non fallisce l’appuntamento con la vittoria neanche con il Padova. E’ salita l’asticella della difficoltà, visto che oggi i biancocelesti affrontavano una compagine di Lega-Pro, ed in effetti in campo si è visto, eccome! I ragazzi di Inzaghi, complici il caldo e la preparazione non ancora ottimale, hanno faticato più del dovuto e hanno dovuto spendere una quantità di energie maggiori rispetto agli impegni precedenti. Pur tuttavia, si sono cominciate intravedere buone cose, soprattutto nel primo tempo. Buone le risposte ottenute soprattutto da Keita (il senegalese mostra di essere già in condizione) e dal centrocampo ma male la difesa dove Hoedt, Radu, De Vrij e Berisha hanno dimostrato di dover ancora sincronizzarsi e trovare affiatamento.

 

PRIMO TEMPO – Simone Inzaghi prova la formazione più vicina possibile a quella titolare in attesa che alcuni nazionali come Biglia e Felipe Anderson impegnato alle Olimpiadi, ritornino alla base. Classico e rodato 4-3-3 dunque con Berisha tra i pali; difesa a quattro con Basta e Radu sulle corsie esterne e gli olandesi De Vrij e Hoedt al centro; mediana con Onazi sul centro-destra, Cataldi nel ruolo di vice Biglia e Lulic sul centro sinistra; Kishna, Djordjevic e Keita a comporre il tridente offensivo. Partono forte i biancocelesti che al 3’ passano subito in vantaggio grazie ad un rigore realizzato da Cataldi per fallo in area su Lulic. Nonostante la rete, i ragazzi di inzaghi non si accontentano anzi continuano a fare la partita, riversandosi nella metà campo biancoscudata. Le gambe sembrano girare meglio rispetto a domenica pomeriggio e si incomincia ad intravedere qualche sprazzo di calcio che piace ad Inzaghi: difesa alta e pressing continuo. E’ ancora Cataldi a sfiorare la doppietta personale direttamente su calcio piazzato (grande risposta di Bindi in angolo), poi è la volta di Radu ( il suo sinistro deviato dalla difesa avversaria, trova ancora la risposta di un reattivo Bindi). Proprio però nel momento migliore del match, il Padova perviene al pari al 27’, grazie alla evidente collaborazione di Radu e Hoedt . Il rumeno e l’olandese si perdono Altinier il quale si inserisce tra i due, ringrazia e buca Berisha. La Lazio però ha un super Keita tra le proprie fila; lo spagnolo è devastante sulla sinistra dove sia Sbraga che Emerson non riescono a fermarlo ed è proprio da una sua accelerazione che Djordjevic può comodamente appoggiare in rete un suo succulento assist che vale il sorpasso. Fino alla fine della prima frazione non succede praticamente quasi più nulla fatta eccezione ancora per un altro spunto di uno scatenato Keita che servito da Lulic, sfiora il bersaglio personale. Da segnalare l’infortunio di Basta che dopo aver lamentato un fastidio agli aduttori è costretto a lasciare anzitempo il campo per essere sostituito da Patric.

 

SECONDO TEMPO – Al rientro degli spogliatoi, la Lazio si ripresenta con gli stessi undici, fatta eccezione per Vargic che prende il posto di Berisha e Mauricio che sostituisce De Vrij ma dopo appena cinque minuti, Inzaghi getta nella mischia anche Lombardi e Morrison per Cataldi (buona la prova del giovane aquilotto) e Kishna. L’inglese va a posizionasi sul centro-destra, Onazi va a collocarsi davanti alla difesa e Lombardi va a prendere il posto che nel primo tempo era stato occupato da Kishna. I ritmi del match calano però vertiginosamente; il caldo e la stanchezza cominciano infatti a farsi sentire e i due allenatori decidono di rivoltare le proprie squadre come un calzino per provare nuovi esperimenti e soluzioni tattiche. Questa volta è il turno della linea verde: dentro Germoni, Murgia, Prce e Palombi per Radu,Lulic, De Vrij e Djordjevic ma a prevalere sono la noia e la quantità di falli che aumentano progressivamente di numero sia da una parte che dall’altra. L’ultimo a prendere la via degli spogliatoi è il senegalese Keita, senza dubbio il migliore tra i ventidue in campo, per lasciare spazio all’australiano Oikonomidis. Esce il calciatore che aveva fatto vedere le cose più belle della gara e come per magia la gara, fatta eccezione per un’occasione sprecata da Palombi su invito di Oikonomidis, scorre via senza grossi sussulti fino al triplice fischio finale che regala alla Lazio la terza vittoria di fila della stagione.

 

Lazio che fa dunque sua l’intera posta in palio senza però entusiasmare del tutto. I biancocelesti sono stati belli soltanto a metà, facendo intravedere sprazzi di bel gioco soltanto nella prima frazione ma nel secondo tempo sono lentamente calati alla distanza, complice la stanchezza, una preparazione ancora approssimativa e la consueta girandola di cambi. Sugli scudi Keita Balde Diao, devastante quando viene innescato e cambia marcia ma buona la prova anche della linea mediana dove Lulic, Cataldi ed Onazi hanno diretto l’orchestra senza particolari difficoltà. Da registrare invece il reparto difensivo che si rivela ancora una volta un problema atavico per la Lazio.

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