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Avv. Mignogna: «Problemi di DAZN? Sono solo la punta dell’iceberg. Sullo Scudetto 1915…»
L’avvocato Mignogna, si è espresso sulle lamentele per il servizio di trasmissione delle partite di Serie A di DAZN
Come anticipato, DAZN, la nuova piattaforma di trasmissione delle partite di Serie A, è stata al centro delle lamentele di tanti tifosi, che hanno avuto problemi nel seguire la gara di sabato sera tra Lazio e Napoli. L’avvocato Mignogna, tra i fondatori del Comitato Consumatori Lazio, ha detto la sua sul problema ai microfoni di Radiosei: «Come Comitato Consumatori Lazio avevamo delle forti perplessità su come erano stati gestiti gli asset televisivi per questa nuova stagione. Avevamo l’impressione che in Italia e anche a Roma non in tutte le zone la connessione Internet fosse uniforme e perfettamente funzionante: la riprova si è avuta già in Lazio-Napoli, con moltissime persone che non sono riuscite a vedere adeguatamente la partita su DAZN. Ci viene la curiosità di sapere cosa accadrà quando sabato prossimo sarà trasmessa una partita come Napoli-Milan, che potenzialmente coinvolge circa 10 milioni di tifosi».
PROBLEMI – «Secondo noi ci troviamo solo di fronte alla punta dell’iceberg, all’inizio di una serie di potenziali problemi. Abbiamo sottolineato anche come gli episodi da VAR non saranno immediatamente disponibili alla visione degli utenti come l’anno scorso. In occasione del gol di mano di Cutrone in Milan-Lazio, Mediaset Premium fece vedere subito l’azione irregolare che invece venne mostrata su Sky solo nel secondo tempo. Sarebbe stato più giusto garantire anche in questa stagione la pluralità di immagini per tutti gli utenti che seguono le partite in tv, pluralità nella quale possono emergere fatti rilevanti anche per quanto riguarda le controversie arbitrali».
SCUDETTO 1915 – «Sullo Scudetto del 1915 la questione è sempre aperta: i media sono sempre molto attenti a criticare i comunicati della Nord, senza conoscere un mondo di cui non fanno parte e che non esitano a giudicare. Ci sono invece problemi più importanti che vengono ignorati, anche nel calcio dove la governance federale manca ormai da due anni. Sarebbe primario che la FIGC riavesse presto il suo assetto istituzionale a posto, e in questo calderone la situazione dello Scudetto del 1915 sta diventando vergognosa: abbiamo trovato prove su prove, abbiamo scoperto che non esiste nessun provvedimento di assegnazione al Genoa, che la Lazio fu campione dell’Italia centrale e che la finale Sud non fu mai disputata. In merito a questo grazie a Pasquale Trane e al Centro Studi Nove Gennaio Millenovecento abbiamo anche trovato nuovi documenti che taglieranno la testa al toro e che divulgheremo al momento opportuno. In più c’è il parere della Commissione dei Saggi istituita dalla FIGC, che non ha fatto altro che ritenere l’ex aequo tra Lazio e Genoa unica soluzione per risolvere una questione che ha visto riemergere documenti da 100 anni rimasti nel cassetto. Invito i laziali a ribellarsi a questo stallo, perché è un titolo che ristabilirebbe una verità storica e i veri equilibri del calcio nazionale e romano. Se la situazione non si risolverà, non escludiamo di ricorrere alla giustizia ordinaria, considerando che nessuno di noi della rivendicazione è tesserato FIGC e dunque non siamo legati alla clausola compromissoria».