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Ballotta: «La Lazio può fare risultato contro il Bayern. Inzaghi? Parlava sempre di calcio» -ESCLUSIVA

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Alla vigilia della super sfida di Champions League tra Lazio e Bayern Monaco, abbiamo intervistato Marco Ballotta, ex portiere della Lazio

Una carriera lunghissima quella di Marco Ballotta, che detiene ancora il record di portiere più anziano della Serie A: 44 anni e 38 giorni. Con la maglia della Lazio ha vinto lo scudetto nella stagione 1999-2000, e ha partecipato alla Champions League nella stagione 2006-2007. Lo abbiamo intervistato per parlare della sfida di domani sera tra Lazio e Bayern Monaco.

Andiamo dritti al sodo: quante possibilità ha la Lazio di fare risultato domani?

«Sarà una partita molto difficile, ma il Bayern Monaco non sta vivendo un buon momento. Chiaramente rimangono i favoriti, ma domani la Lazio può metterli in difficoltà, anche con la spinta del pubblico.»

La tua ultima partita in Champions fu contro il Real Madrid. Cosa si prova alla vigilia di partite cosi importanti?

«Personalmente, mi piaceva moltissimo giocare queste partite. C’è una carica di adrenalina indescrivibile»

Tra i pali ovviamente ci sarà Provedel: cosa pensi di lui e chi è secondo te il miglior portiere della Serie A?

«Provedel è un portiere molto forte, mi stupisce che sia arrivato nel calcio che conta soltanto qualche anno fa. Non dico che prima giocasse in categorie inferiori, ma per quello che sta facendo meriterebbe sempre palcoscenici importanti come la Lazio. Credo che possa tranquillamente rientrare tra i primi 3 portieri del campionato.»

Nella tua carriera hai giocato con tantissime squadre di livello, ma il tuo nome spesso è associato alla Lazio. che ricordo hai dei tuoi anni a Roma?

«Ovviamente ho solo ricordi bellissimi dei miei anni con la Lazio. Qui ho vinto parecchi trofei, ho collezionaro record…questa maglia per me è stata importante.»

Parlando della stagione 99-00′, ti saresti mai aspettato un Simone Inzaghi allenatore e soprattutto capace di raggiungere una finale di Champions League?

«Onestamente all’epoca no. Simone in quegli anni aveva una testa molto “leggera”, poi con il tempo è maturato molto. Ricordo però che adorava parlare sempre di calcio, conosceva tantissimi giocatori, anche di categorie inferiori. Era molto preparato allora e lo è anche adesso, tanto da togliersi subito soddisfazioni importanti come la finale di Champions.»

Di questo campionato quale squadra ti sta stupendo di più? E cosa ne pensi del Frosinone, che mette in campo tantissimi giovani?

«Veder giocare il Bologna è qualcosa di unico in questo momento. La squadra di Thiago Motta gioca un bel calcio, e non a caso occupa un’alta zona di classifica. Il Frosinone era partito benissimo, poi ha iniziato a sprecare il vantaggio accumulato. Adesso la differenza sulla zona retrocessione è di soli 4 punti, ma in zona offensiva è una squadra propositiva.»

Oggi i calciatori finiscono la loro carriera in Arabia Saudita o in America, attratti dai soldi. Tu hai fatto una scelta coraggiosa, diversa: quella di finire nei dilettanti. Che esperienza è stata?

«Le condizioni economiche sono molto cambiate rispetto a dieci anni fa, ma a muovermi è stata la passione. Ho avuto la fortuna di avere a disposizione un club con molti amici vicino casa e ho preso la decisione di andare a fare l’attaccante.»

Pronostico sul match di domani?

«Sarà difficile, ma spero in un pareggio.»

Si ringrazia Marco Ballotta per la cortesia e la disponibilità dimostrate nel corso di questa intervista

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