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Baroni Lazio, Buscaglia AVVISA: «Non SOTTOVALUTATELO! Ecco cosa è MANCATO ad Udine»

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Baroni-Lazio, Ricky Buscaglia, commentatore di DAZN, ha commentato il momento del club biancoceleste: le parole sul tecnico

Intervenuto a Radio Laziale, Ricky Buscaglia ha parlato così del momento della Lazio:

UDINESE LAZIO – «L’Udinese è stata brava a impostare il suo tipo di partita, a renderla sporca fin da subito, agevolata anche da un campo in pessime condizioni. Questo ha favorito l’atletismo, la fisicità, l’idea di partita che aveva l’Udinese e che la Lazio non ha saputo ribaltare e assorbire. Con Parolo in telecronaca abbiamo evidenziato come questo gol subito in avvio di partita non è un caso, ma sta diventando una costante che riguarda il Venezia, il Southampton, l’inizio lento della partita contro il Cadice, riguarda una squadra che si accende tardi. Con il Venezia spinta da un bel pubblico, da condizioni diverse e da un avversario diverso era una cosa, ieri ne è stata un’altra. L’Udinese ha soffocato la Lazio, facendo una partita molto dispendiosa e i biancocelesti non hanno saputo reagire, forse tra un mese le cose cambiano».

INSEGNAMENTI – «È tutta una questione di approccio alla partita. In questo momento è tutto in divenire, la Lazio ha perso molti riferimenti. Nel momento in cui si perdono delle colonne portanti nei momenti di difficoltà mancano i chiari riferimenti, manca la giocata sicurezza e quindi queste quote di leadership vanno ridistribuite. Per questo secondo me tra un mese questa partita viene giocata in modo diverso. Per me la Lazio è pensata, è studiata, forse manca giusto un elemento. Da cosa si riparte ora in vista del Milan? Intanto da quel di buono che è emerso contro il Venezia. Il Milan è un avversario diverso rispetto all’Udinese. Quest’anno se la squadra di Runjaic è questa andare a far punti a Udine è difficile per tutti, se non si pareggia il loro livello stress mentale e fisico è difficile. Poi si riparte da quel che si è imparato a Udine e lo si fa con le gambe che si sbloccano e i giocatori che si conoscono. Secondo me le basi ci sono. La Lazio in ripartenza è micidiale, ha giocatore di strappo e di gamba, il centrocampo è mobile e non dà riferimenti. Ci vuole tempo, bisogno trovare quei punti di riferimenti».

MERCATO – «Che elemento manca alla rosa? Folorunsho con Baroni è diventato da Nazionale. La società deve scegliere: situazione regista tutto a posto? Si investe su Rovella? Perché Rovella è un regista da palleggio e ora deve giocare con due tocchi e andare in verticale. Se si crede nel lavoro allora va bene così. Per me alla Lazio serve un terzino da urlo a sinistra. Quello secondo me è l’elemento che manca. Sono curioso di capire come si arriva a Lazio-Milan, una partita molto più delicata per il Milan».

ROVELLA – «Io per Rovella non parlerei di bocciatura. L’Udinese ha tutti giocatori superiori al metro e novanta, quindi serviva Vecino per non perdere centimetri. Penso sia evidente che Vecino sia un registra atipico e che in questa fase può dare qualcosa di differente rispetto a Rovella. A me Rovella stuzzica anche nel vederlo all’opera con un gioco più verticale, non solo in ottica Lazio, ma anche Italia. Cataldi? Sono abbastanza meravigliato che sia finito ai margini. Per questo dico che per me la Lazio è a posto se rimette nelle rotazioni Cataldi, avrebbe tre giocatori di caratteristiche diverse. Penso che dietro Cataldi ci sia dell’altro, lui è un giocatore adatto alle caratteristiche del gioco di Baroni».

BARONI – «Io lo seguo dai tempi della Serie B, ne conosco i risultati. A Lecce ha fatto benissimo, così come anche con il Verona. Io sono da sempre favorevole alla meritocrazia e lui una chance la meritava. Io continuo a dire a tutti occhi alla Lazio, perché quando è nella sua comfort zone e nessuno se la aspetta fa il grande campionato. La stagione è lunga, molto lunga. Occhio alla Lazio! Poi non so dove può arrivare, le prime quattro posizioni sono forse già scritte, ma la Lazio mi sembra costruita con buon senso ed ha solo questione di tempo. Invito tutti a credere in Baroni. Ieri forse non ha trovato la chiave per cambiare la partita, forse perché stava nel pareggiare l’intensità dell’Udinese e poi pensare al resto e la Lazio non lo ha fatto».

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