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Baroni Lazio, Lombardi SICURO: «Deve avere QUESTA caratteristica». Poi RICORDA Eriksson
Baroni-Lazio, Stefano Lombardi, ex calciatore, ha parlato del momento del tecnico biancoceleste e ricordato Eriksson: le dichiarazioni
Intervenuto a Radio Laziale, Stefano Lombardi ha dichiarato:
PAROLE – «Eriksson? È stato un punto di riferimento. Io arrivavo da una realtà diversa rispetto alla Lazio. Ero giovane, non avevo nemmeno 23 anni. Per me era un sogno, mio padre tra l’altro era di Albano Laziale, ero il suo orgoglio dal punto di vista emotivo. Io sono arrivato in una squadra importante, una delle più forti nella storia della Capitale. Ho avuto la fortuna poi di confrontarmi anche con altre realtà. Grazie a Sven sono riuscito a esordire e a giocare la Supercoppa Italiana contro la Juve al Delle Alpi. Quella lì resta una Lazio fortissima. Il mio esordio? A Piacenza, una gara complicata, c’erano tanti infortunati come Nesta, Mancini, Stankovic Mihajlovic. Eriksson mi ha buttato nella mischia e l’arbitro Farina mi ha anche espulso per un doppio giallo. Tutto sommato era andata anche bene, pareggiammo 1-1. Quello è stato un mio piccolo mattoncino che mi ha dato grande soddisfazione a livello calcistico. Sven non mi disse nulla, era una persona eccezionale dal punto di vista empatico e psicologico. La squadra non aveva poi tanto bisogno di essere istruita in campo, solo stimolata a livello mentale nel modo giusto. Le qualità c’erano tutte, quella squadra giocava in scioltezza (ride, ndr.). Per me era un sogno anche stare dietro a Nesta, Couto, ecc. per ritagliarmi un posto. Boksic secondo me era un fenomeno, forse era anche più completo di Ibrahimovic. In quella squadra lì iniziava a uscire fuori Nesta, c’erano Mancini, Couto… A livello calcistico non ho avuto molte pressioni. Era una squadra predestinata a vincere, anche se ancora non lo sapeva. Una parte di cuore è laziale, questo club mi ha aperto il cuore e il mondo. Io mi sentivo un privilegiato, ho sempre rispettato il mio mestiere e quello che facevo. Il Milan? Ibra diventerà un buon direttore tecnico, ma deve capire che deve ragionare in un altro modo rispetto a quando era un calciatore. Baroni? Ha fatto una gavetta importante, ha sempre fatto il suo nel modo migliore. Deve avere la personalità per stare in un ambiente così importante e il tempo anche per sbagliare. La squadra ha bisogno di trovare un equilibrio, mentre l’ambiente dovrebbe imparare a gestire questa situazione perché i giocatori ne risentono. A noi ci venivano a prendere al campo, ora le critiche sono sui social. Contro l’Udinese c’è qualcosa che ha influito, non si possono prendere due gol così. Da ex difensore commento alcune letture che sono state sbagliate».