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Belahyane si racconta: «Sono cresciuto giocando a calcio per strada. Serie A? Ci sono tanti campioni e…»

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Reda Belahyane, centrocampista del Verona accostato alla Lazio, ha parlato così delle sue esperienze passate e dell’arrivo al Verona

Intervenuto ai taccuini de La Repubblica, Reda Belahyane, accostato al calciomercato Lazio, ha parlato così delle sue esperienze passate e dell’arrivo al Verona:

PAROLE – «Con Dembélé del Torino e Da Cunha del Como ci conosciamo da bambini e sono gli unici di cui ho la maglia. Di solito non la chiedo neanche a chi ho ammirato, tipo Lobotka e Nico Paz. Il calcio nella periferia di Parigi? Uno dei pochi modi per uscirne. E si gioca ancora per strada. A 9 anni ero già in una squadra, ma non ho mai smesso di giocare con gli amici: correvo dietro al pallone dalle 10 del mattino alle 11 di sera. Il calcio da marciapiede rimane una scuola straordinaria, certi trucchi li puoi imparare solo lì.

Nizza? Ho avuto una discussione con il ds, mi ha detto che non avevo speranze di giocare. L’allenatore era Farioli, che mi ha chiesto di avere pazienza perché i titolari a centrocampo li aveva, ma io l’ho avvertito come un tappo alla mia crescita.

Amo la pazienza, ma di più giocare. Il Verona mi seguiva da un po’, il progetto mi è piaciuto subito e Zanetti mi dà fiducia e mi parla tanto. La serie A, poi, è più complicata della Ligue 1, ci sono tanti campioni: sfidarli mi aiuterà a crescere, così come allenarmi con i miei compagni Serdar, Duda e Dani Silva».

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