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Bergonzi: «Fuorigioco semiautomatico? Alla fine conta sempre il fattore umano»

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L’ex arbitro italiano Bergonzi ha commentato l’introduzione ormai prossima del fuorigioco semiautomatico in Serie A

L’ex arbitro italiano Mauro Bergonzi, in una intervista a La Gazzetta dello Sport, ha commentato l’introduzione ormai prossima in Serie A del fuorigioco semiautomatico.

SOLUZIONE – «Beh, se fosse stato già in funzione certamente la posizione di Candreva si sarebbe vista. L’avrebbero presa insomma. E molto più velocemente, senza dubbio. Col nuovo sistema avresti la totalità del campo sotto controllo e quindi, soprattutto, non avresti problemi di telecamere non fruibili. Quindi gli angoli ciechi, le zone buie, non esisterebbero. Detto tutto questo…».

FATTORE UMANO – «Esattamente. Siamo sempre e comunque al fattore umano che resta l’atto finale di tutto ciò che succede. E allora dico: il fuorigioco semiautomatico può risolvere tutto ciò che è e che per forza di cose può rimanere nella sfera dell’interpretativo? Nei dettagli non conosco del tutto quella che sarà l’innovazione, so che sarà introdotta definitivamente al Mondiale in Qatar e sono curioso di vedere e capirlo, ma alla fine mi pare di intendere che c’è sempre l’uomo di mezzo. E con esso l’inevitabile – come da che mondo è mondo – fallibilità della persona».

JUVE-SALERNITANA – «Una grande confusione e l’idea che tutti abbiano troppo i nervi scoperti. Devo dire che già dalla prima giornata mi sembrava che l’andazzo potesse diventare questo, ma non mi pare proprio normale che dopo così poche giornate ci sia questo clima così surriscaldato in cui, per gli arbitri ma non solo, lavorare potrebbe diventare assolutamente non facile».

MARCENARO BRAVO – «Marcenaro, e mi ripeto, si è trovato in una situazione difficilissima ma uscendone con grande carattere. Gli dico bravo. Bravo davvero. E poi che nel 2022 certi errori come quelli che abbiamo visto in Lecce-Monza non possono più capitare. Non devono più capitare».

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