Bernardo Corradi: «Giocare e studiare si può. Sulle seconde squadre penso questo»
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Bernardo Corradi: «Giocare e studiare si può. Sulle seconde squadre penso questo»

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Le parole di Bernardo Corradi, ex attaccante e attuale ct dell’Italia U20, sul percorso degli azzurrini

Bernardo Corradi, 48 anni, ex biancoceleste, è attualmente il Commissario Tecnico dell’Italia Under 20. Ecco alcuni estratti della sua intervista al Corriere della Sera.

COSA FACEVA A 18 ANNI – «Debuttavo in C, dopo aver giocato in Prima Categoria e Promozione. E frequentavo il quarto anno di Liceo Classico».
LA SCUOLA – «La scuola era dura, se sono arrivato in fondo il merito è di mia madre. Il suo monito in quarta ginnasio fu chiaro: in famiglia non è mai stato rimandato nessuno! Poi mi sono iscritto a Scienze Politiche, ma ho il rammarico di non averla portata in fondo».
LE SECONDE SQUADRE – «Dovrebbero essere obbligatorie per le prime 6-7 squadre del campionato. Vedo un abisso tra chi è ancora in Primavera e chi va in prima squadra. A partire dalla qualità degli allenamenti. Meglio fare esperienza in C e in D».
L’IMBUTO PER LA CRESCITA – «La mancanza di fiducia, accettare l’errore fa parte del percorso di tutti i giovani».
PAFUNDI E L’ESPOSIZIONE CON MANCINI – «Un po’ gli ha nuociuto, ma ha la personalità per sopportare le pressioni».
BONUCCI NELLO STAFF – «Si è approcciato con grande disponibilità, sta studiando tra un patentino e l’altro. Arrivare e trasmettere le proprie idee è una cosa che devono imparare tutti».

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