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Bertolino: «Inzaghi sta facendo un grande lavoro, domani match deciso dagli episodi»
Fiorentina battuta, i biancocelesti torneranno a giocare domani in campionato contro l’Inter, in occasione della 18ª giornata di Serie A TIM. Per avvicinarci alla sfida di domani sera abbiamo contattato Enrico Bertolino, noto attore tifoso della squadra nerazzurra.
La squadra di Stefano Pioli è reduce da due vittorie consecutive, la sfida di domani contro i biancocelesti rappresenta un ulteriore banco di prova? “La Lazio quest’anno ha continuità, ha ottenuto diversi risultati importanti ed è una squadra intercambiabile. Possono fare a meno di alcune pedine e schierarsi in ogni modo con il 4-3-3. Inzaghi ha dato un’impostazione importante, recuperando anche dei talenti che si erano persi per strada. Per questo motivo, la sfida di domani rappresenta un esame di maturità per l’Inter. I nerazzurri si presentano al match con alcune defezioni, come ad esempio la squalifica di Joao Mario. Nonostante ciò, la squadra è composta da tanti elementi e domani bisognerà dimostrare di poter attingere ad una buona panchina. L’Inter fino ad oggi non ha dimostrato d’essere una squadra. L’esempio che mi viene in mente è quello degli Harlem Globetrotters, funamboli del basket che quando venivano messi in campo contro avversari forti andavano in difficoltà. I nerazzurri hanno avuto una partenza buona contro la Juventus, poi hanno offerto altre prestazioni positive prima d’arrivare alla sconfitta contro la Roma. L’Inter ha disputato anche un derby grintoso contro il Milan, nel calcio però contano i punti. Conta se sei nella colonna di destra, o in quella di sinistra della classifica”.
Cosa è cambiato nell’Inter da quando è arrivato Pioli in panchina? “Pioli è un lavoratore. Ha sistemato bene la squadra in campo. Chi pensa troppo alla tattica, deve rendersi conto che ormai il calcio di oggi è molto veloce. Il ritmo atletico di una partita è cambiato notevolmente. L’Inter è composta da giocatori che provengono da diversi paesi, ed è importante riprendere bene i calciatori al termine delle varie soste per le Nazionali. Pioli ha preso la squadra proprio al termine di una di queste e ha già svolto un lavoro notevole, rinvigorendo il carattere degli uomini”.
Inzaghi e Pioli hanno lavorato gomito a gomito nella Lazio. Sarà una partita che si risolverà sul piano tattico? “Il tecnico dei biancocelesti sarà motivato, vorrà dimostrare quanto ha imparato dallo scorso anno. Spero non lo dimostri proprio domani sera, da interista (ride, ndr). Inzaghi ha accettato una sfida notevole, dopo tutto il caos dell’estate scorsa riguardo l’allenatore. I calciatori hanno bisogno di sapere se c’è qualcuno che comanda. La prima cosa che ho evidenziato, da quando è arrivato Pioli, è che non si deve iniziare già a parlare di Simeone, un altro allenatore che ha avuto nel suo passato esperienze sia nella Lazio che nell’Inter. Bisogna lasciar lavorare in pace l’allenatore, è come se io, che faccio l’attore, andassi sul palcoscenico e vedessi il mio sostituto in platea”.
Domani Inter e Lazio si affrontano al Meazza. Che gara si aspetta? “Sarà sicuramente una gara inizialmente attenta. Nei primi minuti le due formazioni si rispetteranno, un atteggiamento che potrebbe esser dettato anche dalle condizioni climatiche. Farà freddo e bisognerà dosare gli sforzi per non arrivare sulle gambe nella seconda frazione di gioco. Nei secondi 45 minuti di gioco, invece, conterà la qualità della panchina e i cambi che effettueranno i due tecnici. Mi aspetto una gara non di attesa eccessiva, altrimenti ne risentirebbe lo spettacolo. L’Inter dovrà riuscire ad imporre il suo gioco, in casa lo fa spesso. La Lazio, d’altro canto, è in grado d’imbastire ripartenze importanti con diversi calciatori. Keita, in particolare, è un calciatore al quale i nerazzurri dovranno stare molto attenti. Il senegalese può mettere in crisi la nostra retroguardia che più di una volta si è dimostrata traballante”.
Da una parte Candreva-Icardi-Perisic, dall’altra Felipe-Immobile-Keita. Vincerà la squadra con il tridente più incisivo? “Vincerà la squadra che riuscirà a fare maggior filtro a centrocampo, la formazione che toglierà i rifornimenti al reparto offensivo avversario. Ad un calciatore come Immobile non si può lasciare un metro, soprattutto nei palloni in verticale. L’apporto del centrocampo sarà fondamentale e, in questo senso, la perdita di Joao Mario è importante. Melo poteva essere un’alternativa, ma si è fatto espellere contro il Sassuolo. In quella zona di campo penso che i nerazzurri potrebbero avere delle difficoltà, la Lazio potrebbe approfittarne. La sfida sarà decisa da episodi. Icardi non segna da diverse partite, Perisic ha dimostrato di meritare fiducia. Banega è stato tanto voluto ed ora invece è tanto trascurato, come Kondogbia. Abbiamo un patrimonio in panchina con il quale si potrebbero acquistare due squadre giovanili. A centrocampo la Lazio è messa meglio”.
Questa sfida le evoca ricordi particolari? “A parte il precedente del 5 maggio valido per lo Scudetto, partita alla quale fortunatamente non ho assistito, ricordo di esser andato a vedere un Inter-Lazio di qualche anno fa. La temperatura era di circa -8 gradi. Vincemmo noi per 1-0, una vittoria di misura. Il campo era ghiacciato e sia noi spettatori che i calciatori non vedevano l’ora che finisse la partita. I posticipi andrebbero studiati più attentamente, altrimenti le condizioni climatiche potrebbero condizionare anche il piano tecnico delle sfide”.
Dove si aspetta di vedere queste due squadre al termine del campionato? “Se la squadra biancoceleste continua a giocare così, sicuramente in zona Europa. L’Inter dovrà lottare ancora molto per guadagnarsi la qualificazione ad una competizione europea. Piuttosto che giocare in Europa League come si è fatto quest’anno, preferirei restare fuori dalle coppe per costruire una squadra valida. Sia i nerazzurri che i biancocelesti, però, non mi sembrano formazioni pronte a competere per la Champions League. Ma la Lazio, per come sta giocando, meriterebbe sicuramente un posto in Europa League. Se lo merita anche Inzaghi che ha dimostrato di lavorare con grande umiltà e con una particolare diligenza. Il tecnico piacentino merita rispetto e attenzione per come ha compattato l’ambiente”.
Fonte: sslazio.it