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Biava: «Quel 26 maggio abbiamo fatto la storia! Radu? Al derby…»
Biava ha raccontato le emozioni del 26 maggio 2013 e espresso la propria opinione su Radu e mister Inzaghi
Il derby non è (e non sarà mai) una partita come le altre. C’è poco da fare. Ancora meno da spiegare. E’ la partita attesa tutto l’anno, quella che regala ai tifosi le più forti sensazioni. Ogni volta che si parla di Roma-Lazio, ai sostenitori biancocelesti salta in mente il ricordo del 26 maggio 2013. La stracittadina più importante della storia della Capitale che, in quell’occasione, metteva in gioco (oltre alla classica supremazia cittadina) una finale di Coppa Italia e una partecipazione alle competizioni europee. Giuseppe Biava, uno dei protagonisti di quel pomeriggio, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio per ricordare il trionfo storico. Si è così espresso: «Parliamo di un giorno indimenticabile. Sapevamo di poter vincere il confronto, avevamo la consapevolezza di essere un buon gruppo e di poterci giocare le nostre carte. Il mister (Petkovic, ndr) non ti dava mai la possibilità di capire le sue sensazioni. Sicuramente era teso anche lui, ma è stato bravo a non cambiare atteggiamento e a infonderci la serenità giusta. Radu? Il ruolo di centrale a sinistra è quello che gli si addice di più. Stefan è forte, per questo è riuscito in passato ad adattarsi a terzino. Ma nella difesa a tre esprime al meglio le sue caratteristiche . Se è al 100% della condizione fisica, è uno dei più forti in Italia. Cosa farebbe in caso di gol alla Roma? Si strapperebbe i capelli dalla felicità (ride, ndr). So quanto è importante per lui il derby. Spero riesca a segnare, perchè non ci è mai riuscito, se lo merita. Inzaghi? L’ho avuto come compagno, ma mi sarebbe piaciuto averlo come allenatore. Sta dimostrando di essere molto bravo. Non me lo sarei mai aspettato. E’ sempre stato un malato di calcio, aveva la capacità di trasmettere tranquillità all’intera squadra».