2013
Biava a 360°: “Dobbiamo dimenticare la Coppa Italia, siamo solidi e preparati. Le prossime partite sono grande test. Novaretti? Critiche ingiuste”
Al termine dell’allenamento mattutino dei biancocelesti, Giuseppe Biava è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio, tracciando un bilancio dell’inizio del campionato della Lazio ed affrontando diversi aspetti. Queste le sue parole: Domenica il match contro il Chievo, dopo un inizio stagione deludente.
Cosa è stato sbagliato?
“Quando si prendono 8 gol in due partite la colpa è di tutti, però la sosta è arrivata in un momento giusto per analizzare gli errori e non commetterli più. Domenica sarà una partita difficile con il Chievo, che ci ha sempre messo in difficoltà”.
Da dove deve ripartire la Lazio?
“Dalle certezze sempre avute negli anni passati. Siamo una squadra solida, con una buona fase difensiva e buoni giocatori che sanno trovare i gol. Dobbiamo ritrovare la fiducia, soprattutto dopo le due partite con la Juve, dove comunque abbiamo giocato 60 minuti buoni e dopo una buona gara con l’Udinese”.
Ci sono state molte critiche contro Novaretti. Come sta dal punto di vista mentale e quanta voglia ha di riscattarsi?
“Ho trovato alcune critiche piuttosto ingiuste, non si deve criticare un solo giocatore ma tutta la squadra. Lui è un ragazzo con esperienza e sa difendersi da solo. Sa che abbiamo fiducia in lui e siamo contenti di come lavora. Deve solo guardare avanti e continuare a fare quello che sta facendo”.
È contato anche il fatto che in 2 partite avete incontrato la squadra più forte d’Italia?
“Certo. Anche se si può perdere con la Juve, ma magari in un’altra maniera. Però è vero che abbiamo incontrato due squadre, Juve ed Udinese, di grosso valore e sapevamo che l’inizio del campionato è duro. Ora c’è il Chievo, poi l’esordio in Europa League ed il derby, sono tutte partite difficili”.
Al di là dell’avversario, in queste prime partite, che differenze hai notato rispetto all’anno scorso?
“Forse l’anno scorso, col mister appena arrivato, dovevamo dimostrare qualcosa e siamo partiti più decisi. Forse la vittoria di Coppa Italia ci ha fatto pensare di aver raggiunto un buon livello, ma ora bisogna ripartire da zero. La vittoria di Coppa Italia ci ha tolto un po’ di cattiveria, è giusto che i tifosi festeggino all’infinito, ma noi non dobbiamo guardare al passato, ma al presente”.
Quando si viene da una domenica negativa si vuole subito rientrare in campo. Giudichi positiva questa sosta?
“Sì, anche se quando perdi hai subito voglia di riscattarti ed aspettare due settimane è tanto. Però è servita per rivedere alcune cose”.
Che girone sarà in Europa League?
“Sarà difficile, ma se giochiamo da Lazio non credo ci siano problemi. Solo che tutte le partite sono da giocare, andiamo in campi difficili. Per vincere sia in Italia che in Europa, bisogna sempre soffrire”.
Anche l’anno scorso avete sofferto, ci sono squadre molto competitive. Un giudizio sulla passata stagione.
“Un’ottima stagione, abbiamo fatto un bel girone di andata, collezionando 39 punti. Abbiamo avuto una flessione nel ritorno, però in quel periodo abbiamo anche battuto Juventus in Coppa Italia e siamo arrivati ad un passo dalle semifinali di Europa League. Abbiamo avuto un calo finisco, ma alla fine tutto si è concluso con la ciliegina sulla torta, che è stata la vittoria in Coppia Italia contro la Roma, la cosa più bella di tutta la mia carriera. La sconfitta contro il Fenerbache, poi, ci ha toccato molto, pensavamo di essere superiori, ma gli episodi sono girati storti”.
Tolte Juve e Napoli, dove inserisci la Lazio?
“Noi l’anno scorso siamo arrivati settimi e partiamo da quella situazione lì. Potevamo far meglio, e quest’anno toccherà a noi dimostrare di poter andare oltre il settimo posto, che secondo me non ci compete”.
Il tuo obiettivo personale.
“Come quello di tutti gli anni, nonostante ogni anno sia sempre più vecchio, mi metto a disposizione del mister e cerco di dare il mio apporto e di essere utile. Cerco di essere un modello per i più giovani. Gioco le partite che merito di giocare, l’importante è dare una mano. Tutti vogliono giocare, ed avendo molti match è possibile farlo”.
L’anno scorso c’erano gli elogi sulla solidità difensiva della squadra. Nella prime partite questa è venuta meno, ma non si può imputare solo alla difesa. Cosa è mancato rispetto all’anno scorso?
“Abbiamo dato per scontato questa solidità. L’anno scorso abbiamo messo in difficoltà la Juve e abbiamo dato per scontato di poterlo rifare. Speriamo che da questi errori nasca una Lazio come quella del girone d’andata dell’anno scorso. Ce lo auguriamo tutti”.
Quest’anno avete lavorato di più in ritiro?
“Quest’anno rispetto all’anno scorso abbiamo lavorato di più. Il preparatore essendo nuovo ha dovuto capire come gestire la situazione. Quest’anno sapeva già cosa potevamo dare e ha cercato di buttare più benzina che poi ritroveremo nell’arco del campionato”.