2014
Bizzarri non ci sta: “È stato un onore vestire la maglia della Lazio, non ne ho mai parlato male”
AGGIORNAMENTO Ore 14.00 – L’ ex portiere biancoceleste ha rivisto le proprie dichiarazioni rilasciate ieri alla Gazzetta dello Sport, smentendo la sua delusione sugli anni trascorsi a Roma: “Non si devono mal intendere certe cose, è stato un onore vestire quella maglia e non parlo mai male della Lazio…così qualcuno non va oltre”.
No si devono mal intendere certe cose, e stato un onore vestire quella maglia e non parlaro mai male della Lazio..così qualcuno non va oltre
— Albano Bizzarri (@AlbanoBizzarri) 5 Dicembre 2014
“Adesso sono felice come un bambino povero che ottiene un paio di scarpe nuove.” Esordisce così Albano Bizzarri in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport. L’attuale portiere del Chievo sfrutta l’occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa, soprattutto nei confronti della società biancoceleste: “Era il 2010 quando feci il terzo, l’allenatore era Reja. Dicevano che ero un primo e da secondo avrei messo in difficoltà Muslera. Poi ho avuto Marchetti che è esploso. Non mi è mai stata data un’opportunità. Pure l’anno scorso è stata dura. Mi chiamò Delli Carri, al Genoa non erano sicuri di Perin. Poi Mattia è esploso, anzi vi dico che è il portiere che è migliorato di più. Ho bussato a varie porte e le ho trovate chiuse, ho chiamato io dei club ma non trovavo nulla. Lo Monaco? Non lo sento da tempo. Si arrabbiò quando andai alla Lazio. Forse non aveva torto. Per me Catania è stata un’esperienza unica. Pensi che il mio migliore amico nel calcio, Izco, che ora ho ritrovato qui, era con me a Catania. Ed è la città in cui ho mangiato meglio in assoluto”.
Andrea Coppini