2015

Bizzarri tra passato e presente: “Domani ritroverò tanti vecchi amici. Il ricordo più bello? Il 26 maggio!”

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Sulle colonne del Corriere dello Sport, ha rilasciato una lunga intervista un grande ex della partita di domani, Albano Bizzarri. Tra passato, presente e futuro, di seguito le sue parole.

Allora Bizzarri, domani arriva all’Olimpico, in casa della Lazio: cosa si aspetta?
«Prima di tutto una partita molto difficile, perché i biancocelesti stanno attraversando forse il miglior momento dell’era Lotito. Se giocherò avrò sicuramente tanto lavoro da fare…».

La lega un bel ricordo ai quattro anni di Lazio, vero?
«Sono orgoglioso di aver vissuto quel mondo e di averlo conosciuto a fondo. I primi due anni (2009-2011, ndr) non sono stati semplici, gli altri invece li porto con me come bei ricordi anche perché nella seconda fase ho “partecipato” di più. In generale con l’ambiente biancoceleste ho scoperto un universo fatto di passione, di tifosi che vivono per questo grande club ventiquattro ore al giorno».

Diverso da ciò che sta vivendo ora?
«Beh, prima di tutto con il Chievo si lotta per mantenere la categoria e quindi si tratta di una realtà differente. Anche qui però, pur se con numeri molto più piccoli, i tifosi riescono ad essere molto vicini alla squadra. Sono consapevoli che nella storia del club gialloblù si sta vivendo un’epoca d’oro e allora vogliono sempre dare il loro contributo alla causa più importante che è sempre la salvezza».

Lei però ha visto diverse situazioni in carriera: dice che a Roma, su entrambe le sponde, è più difficile fare calcio?
«E’ difficile come lo è in qualsiasi altra grande piazza del mondo. Nulla di più».

Pronto, quindi, per le emozioni di domani?
«Al di là di tutto so già che vivrò delle sensazioni particolari. Ritroverò tanti vecchi compagni, da Ledesma e Radu fino a Lulic, Mauri, Klose, Marchetti. E non solo giocatori, ma anche massaggiatori, accompagnatori, addetti ai lavori, gente che lavora con la Lazio. Quando vivi l’Olimpico una volta a settimana per quattro anni qualcuno lo conosci… Con i compagni ho condiviso tanto, dallo spogliatoio ai viaggi in Europa. E poi arriva il giorno che te ne vai e, con un po’ di tristezza, ti rendi conto che sono passati quattro anni».

Il suo momento più bello in maglia biancoceleste?
«Ne ricordo due: quando ho giocato e vinto con l’Inter per 3-1 raggiungendo l’Europa League in un Olimpico pieno, e poi, soprattutto, il 26 maggio… Lì ci siamo resi conto quanto contava quel derby per il popolo laziale».

A proposito di derby: chi vede favorito nella corsa al secondo posto?
«Credo che, visto il momento e lo stato delle due squadre, la Lazio abbia più chance di poterla spuntare. Arriva allo sprint in una condizione migliore, può farcela».

L’ultima: ricorda anche qualcosa di negativo dei tempi della Lazio?
«Sinceramente sì, e non voglio assolutamente fare polemica con nessuno. Ma ci fu un anno in cui fui relegato al ruolo di terzo e mi dissero che non avrei potuto lottare per il posto in campo perché doveva giocare Muslera. Quando è così è dura mettersi a lavoro tutti i giorni. Ma ripeto, lo dico senza voler fare polemica con nessuno».

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