2015
Bollini: “Conte ha ragione, bisogna puntare sulla cultura del lavoro”
L’ex tecnico della Primavera Alberto Bollini, oggi responsabile tecnico del settore giovanile biancoceleste, ieri era a Coverciano assieme a Simone Inzaghi e agli altri tecnici del settore giovanile di tutta Italia, per partecipare ad un incontro con il commissario tecnico della Nazionale Antonio Conte. Un confronto voluto dall’ex allenatore e giocatore della Juventus, molto attento alla crescita e alla maturazione dei giovani calciatori, apprezzato da tutti gli addetti ai lavori.
“Il ct azzurro ha fatto una disamina sulla cultura del lavoro nel settore giovanile, dicendo che dobbiamo ritrovare la gioia della fatica. Mi associo a lui, troppe volte si sperimentano nuove metodologie, facendo riferimento a modelli esteri, ma l’Italia non può essere da meno, ha una storia, una cultura pazzesca alle spalle. Bisogna ritrovare la voglia di faticare, di imparare. Lavorare con gli obiettivi giusti. Si è accennato il discorso della “settimana tipo” nel settore giovanile, che non può essere uguale a quello di un grande. Il giorno prima della gara, ad esempio, è un giorno in più di lavoro che non può essere finalizzato solo ai tre punti e al risultato della gara, ma alla crescita” ha esordito Bollini.
Ciò che conta per il tecnico lombardo è creare dei ragazzi che abbiano fame in termini calcistici: “C’è il rischio che arrivati al settore giovanile importante si sentano appagati, per questo la figura dei genitori e di chi segue i ragazzi è fondamentale. Lo spirito dev’essere quello di lavorare con gli obiettivi in testa, non quello di “farcela” come calciatori. Deve crearsi un ambiente in cui si può crescere, senza creare appagamento. Il tecnico non deve solo allenare, è anche un educatore. Non sono le due ore in campo che ti fanno capire se un mister è adatto al settore giovanile, bisogna saperci fare anche dal punto di vista psicologico”.
Bollini ha dedicato un pensiero anche ai suoi ‘figliocci’ in giro per l’Italia: “I nostri ragazzi stanno facendo bene, in modo particolare Crecco. Anche Filippini sta andando bene. Minala non mi stupisce, c’entrava poco con il nostro settore, doveva avere un primo ambientamento per poi immergersi nel calcio professionistico. Ho fiducia in Rozzi, Lombardi ha incontrato qualche difficoltà, come normale che sia, ma ce la sta facendo. E sono orgoglioso di Keita, Onazi, e Cataldi. A quest’ultimo faccio i miei complimenti, è un vanto per il nostro settore giovanile”.