2015

Bollini: “Grande lavoro di Pioli, ha dato identità alla squadra. La Lazio e le italiane possono far bene in Europa”

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L’ex tecnico della Primavera della Lazio Alberto Bollini, oggi vice di Edi Reja all’Atalanta, è intervenuto ai microfoni de “I Laziali Sono Qua”, trasmissione radiofonica in onda su 88.100 FM di Elleradio, per una chiacchierata a tutto tondo sulla Serie,  sulla Lazio e sui suoi giovani.

Sul campionato
“La Fiorentina al momento è la squadra migliore, riesce ad abbinare la qualità del gioco alla concretezza. Tra le note liete di questa parte iniziale del campionato posso inserire sicuramente anche la nostra Atalanta, il Sassuolo ed il Torino. Ci sono squadre che esprimono un buon calcio, mentre la sorpresa negativa è la Juventus, anche se il ritmo in testa non esclude un possibile rientro dei bianconeri in chiave scudetto. Lazio e Roma sono state molto criticate, ma alla fine si sono assestate già nelle posizioni di vertice”.

Su Sassuolo-Lazio di domenica prossima
“Il Sassuolo è una squadra che ha una propria identità indipendentemente dall’avversario che affronta. E’ una società che merita complimenti, così come il tecnico Di Francesco, che sa esprimere un 4-3-3 molto organizzato. Sassuolo-Lazio è una partita che promette spettacolo, che si deciderà negli ultimi trenta metri, con gli attaccanti pronti a fare la differenza e a capitalizzare al meglio il gioco espresso dalle due squadre”.

Su Danilo Cataldi
“Cataldi è l’espressione migliore della politica del settore giovanile della Lazio, che negli ultimi cinque anni ha saputo fare grandissime cose. Per lui l’esperienza a Crotone è stata fondamentale. La sua migliore qualità è l’intraprendenza tattica e la visione di gioco. Un ragazzo di ventuno anni come lui deve essere forte quando arrivano delle critiche, è inevitabile quando si gioca in una piazza importante. I tifosi devono dare la possibilità a Danilo e agli altri giovani della Lazio di crescere e qualche volta anche di sbagliare, senza soffocarli con eccessive pressioni, che in misura giusta possono invece aiutare i ragazzi a maturare”.

Su Keita e Onazi
“Ormai sono due ragazzi che si sono fatti conoscere benissimo. Keita arrivò alla Lazio in un periodo in cui non aveva il permesso per giocare la domenica. Ha avuto la pazienza di allenarsi per un anno intero senza disputare un solo minuto, dimostrando una grande forza caratteriale. Onazi è un ragazzo di grande sensibilità. Ricordo che alla prima convocazione ricevuta dalla Nazionale nigeriana mi portò la maglia con cui debuttò, dicendo che era stato merito mio se era arrivato fin lì, indice anche di una riconoscenza che nel calcio non sempre è scontata”.

Su Milinkovic-Savic
“Mi aspettavo un giocatore già pronto perché c’è una grande cultura del settore giovanile in Serbia, dove i ragazzi vengono immediatamente lanciati in campionato e si ritrovano ad essere più pronti a livello di temperamento e di personalità”.

Su Pioli
“Pioli ha un grande merito, ha dato tante motivazioni ai giocatori e un’impronta molto chiara al suo gioco. Sono contento per lui perché ha una grande cultura sportiva e ha fatto la cosiddetta gavetta fino in fondo. La grande stagione dell’anno scorso, conoscendo la sua professionalità, non mi ha sorpreso ed anche ora, dopo un momento difficile, è tornato ai vertici della classifica della Serie A”.

Sull’Europa League
“Lazio, Napoli e Fiorentina possono essere protagoniste. A livello di qualità alle italiane non manca nulla per primeggiare in questa competizione. L’incognita può arrivare dal dover giocare il giovedì e dalla maggiore pressione mediatica che, inevitabilmente, si riversa sul campionato”.

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