2014

Bollini: “Un onore ricevere il premio “Maurizio Maestrelli”. Futuro? Sono positivo”

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In esclusiva ai microfoni di LazioNews24 e della LazioSiamoNoi è intervenuto Alberto Bollini omaggiato del premio Maurizio Maestrelli tenutosi al Teatro D’Annunzio di Latina:

Stagione non positiva, ma se guardassimo solo la seconda parte la Lazio sarebbe al quarto posto…
“Voglio partire a monte, per me non è stata assolutamente una stagione deludente e anche nel complesso la Lazio se considerate che il 9 giugno 2013 non è molto lontano, la Lazio ha in mente uno scudetto Primavera che è stato storico, importante da prestigio e ti porta al primo posto nel ranking in Italia al cospetto di squadre che hanno investimenti molto più elevati della Lazio come il Milan, Inter, Juventus, Fiorentina e la stessa Roma. La squadra Primavera fa parte del club ed è molto vicina alla prima squadra, questi aspetti sono molto positivi ridando anche molti ragazzi alle nazionali giovanili e questa per noi è una grande soddisfazione, mia personale, del club e del gruppo Primavera che in tre anni e mezzo ha fatto cose straordinarie e che sta proseguendo questo percorso. Mentalità, voglia di lavorare, tanta educazione e una mentalità vincente, lo staff fa la differenza perchè a livello giovanile non ci si deve legare solo ad una figura. Lo sottolineo perchè non voglio che questo passato sia dimenticato, anzi lo stiamo portando avanti e questo ha portato ad un presente nella prima squadra; ieri sera c’è stato il debutto di Tounkara, quello di Minala che io mi approprio di essermelo preso a livello calcistico e umano, è un valore aggiunto e un patrimonio per questa Primavera che ha il titolo sul petto e sta dimostrando di essere la più forte d’Italia. In prima squadra c’è una consacrazione di Keita, pochi 95′ hanno il talento che ha lui e poche squadre hanno saputo valorizzare questo tipo di talento che è un patrimonio. Se qualcuno è deluso è comprensibile perchè è sfumata l’Europa League , abbiamo avito qualche match ball ma è altrettanto vero che i 36 punti non sono un’opinione. Il lavoro che io ho fatto con mister Reja in un mese molto difficile come gennaio hanno portato dei risultati, la vittoria di ieri sera è stato uno zuccherino ma è stato importante chiudere con una vittoria perchè questo gruppo lo meritava”.

Che cosa è mancato alla squadra per vincere soprattutto negli scontri con le dirette rivali? 
A livello di stampa soprattutto a Roma si tende a soffermarsi su quello che non si è fatto rispetto a quello che si è riusciti a fare, la Lazio non vinceva in trasferta da tantissimo tempo, si sono vinte partite importantissime come quella di Udine, in un campo difficile come quello di Chievo in un momento molto delicato e decisivo per il Livorno. E’ vero che la squadra non è riuscita ad avere quel colpo determinante ma è anche vero che per fare un esempio il Verona è stata la rivelazione di questo campionato, è arrivata all’Olimpico in ottima forma fisica, potevamo vincere, l’abbiamo pareggiata poi persa ed infine siamo riusciti caratterialmente a ristabilirla e lo stesso con il Torino che è stata un’ennesima sorpresa. E’ chiaro che di responsabilità ne abbiamo anche noi e forse sul piano dell’esperienza e della personalità qualcosa abbiamo difettato, ne abbiamo vinta però una decisiva due mesi fa con il Parma, se non si vinceva quella gara veramente sarebbe stato un campionato negativo. In questo ultimo periodo quello che si poteva fare si è fatto, è un peccato, è mancato vermanete poco”.

Tra poco ci saranno le Final Eight, darà uno sguardo alla Primavera? 
“Sono molto legato a questo gruppo, prima della finale di Coppa Italia mi sono arrivati molti messaggi da parte dei ragazzi che chiedevano la mia presenza per poi sottolineare quello che mi dice spesso lo staff e quello che sta facendo questo gruppo. Io sarò il primo tifoso, la Lazio è la squadra da battere primo perchè ha lo scudetto sul petto e ha dimostrato grande forza nei singoli e nei numeri. A questi sette undicesimi della squadra abbiamo aggiunto Elez che ha fatto una maturazione importante, e poi Minala, la competitività di questa squadra non si discute , io li seguirò molto da vicino, sono molto legato a loro.”

Bollini-Reja, una coppia che vedremo anche in futuro? 
“Io so questo mi attengo a quello che è il riferimento di mister Reja, so che ci sono degli incontri, che c’è molta serenità e grande stima, io ascolto quello che dice il mister e ovviamente essendo un tesserato del club la Lazio sa quello che ho fatto in questo periodo, in questi anni sa quanto mi vogliono bene i tifosi quindi io vedrò questi sviluppi con serenità e positività”.

Quanto conta per lei questo riconoscimento considerando anche i tanti anni in cui ha allenato il settore giovanile?
“E’ un riconoscimento che mi da molto orgoglio sia per la lazialità che esprime questo premio sia perchè nel 2008 ho vinto il premio Tommaso Maestrelli come miglior allenatore del settore govanile in coabitazione con Mancini che era il miglio allenatore della Serie A e Ferguson migliore degli stranieri, essere accomunato a quei nomi non mi sembrava neanche vero. A distanza di anni essere stato accostato ancora a questa bellissima famiglia che interpreta lazialità ma al di la del colore esprime proprio anche nelle parole di Massimo e Monia una semplicità di sentimenti e una purezza incredibile soprattutto in uomini di sport e, di uomini che amano i giovani e questo bellissimo sport che è il calcio. Quindi io sono soddisfatto di essere qui stasera, questo premio lo terrò custodito in maniera gelosa”.

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