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Borrelli: «Italia, mancano i 9 e i 10 di talento, ma Spalletti può compensare con il gioco»

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Le parole di Michele Borrelli, giornalista di Telecity-Netweek, in esclusiva in una intervista a Internews24

Michele Borrelli, giornalista di Telecity-Netweek, ha parlato in esclusiva in una intervista a Internews24.com: di seguito un estratto delle sue parole.

Infine una considerazione sul momento della Nazionale. L’Europeo è stato una delusione molto cocente, dalla quale Spalletti è ripartito affidandosi al 3-5-2 che per interpreti e alcune situazioni di gioco ricorda l’Inter di Inzaghi. In Nations League si sta vedendo un’altra Italia, che ambizioni può avere la Nazionale?
«Intanto Spalletti ha fatto questo passo indietro che era doveroso. Per me lui è incappato in alcuni errori, essendo subentrato in corsa, che non avrebbe commesso se fosse entrato in un ciclo normale. Nell’Italia ci sono alcuni problemi, però si poteva fare meglio dal punto di vista della funzionalità tattica e sopperire un po’ anche dal punto di vista della preparazione fisica. Per me il primo problema, ancor prima della tattica, è che i calciatori arrivavano sempre secondi sul pallone. Dal punto di vista psico-fisico erano completamente a terra. Sta dimostrando adesso di aver ripreso la strada giusta. Intanto il recupero di alcuni giocatori, tipo Tonali che sta facendo molto bene e si vede che ha voglia di recuperare il tempo perso, ma anche lo stesso Dimarco che all’Europeo aveva fatto una buona prima partita, poi la seconda così e così, ha giocato sul dolore, si è fatto male e poi non c’era più. Calafiori con la Svizzera era squalificato… Adesso la squadra sta prendendo un assetto. Il 9 e il 10, e il regista, che erano i ruoli un po’ più scoperti li stai iniziando a colmare. Per esempio con Ricci, che può avere il suo alter ego in Fagioli nel ruolo di regia, e Retegui che sta avendo una crescita esponenziale anche con Gasperini. Manca ancora il 10, lì ci sono varie candidature a partire da Pellegrini, Chiesa, Daniel Maldini, Zaniolo, Raspadori… Spalletti potrebbe dare un assist all’Inter trovando il modo di far coesistere il ritorno di Barella col centrocampo che sta già funzionando con Frattesi, Ricci e Tonali. Secondo me Barella può fare quel ruolo, andando un po’ a svariare e inserirsi, oppure coprire Frattesi quando va ad inserirsi. Un 3-5-1-1 vero, senza una seconda punta effettiva, visto che ad oggi non hai grandi 10. Avere così un centrocampista in più per avere più possesso.

Gli esterni poi sono forti, e sono da 3-5-2, soprattutto Cambiaso e Dimarco sono di un livello molto alto. In difesa i giocatori li ha, ma lì c’è il secondo punto dove si potrebbe pensare a qualcosa di diverso. Bastoni non è un vero centrale, il meglio di sé lo dà come terzo di difesa, dove Spalletti sfrutta Calafiori. Non vuole perdere Bastoni e lo sfrutta da centrale. Può farlo, secondo me lo fa meglio con squadre medio-piccole, quando l’Italia può avere il controllo del gioco. Diverso è se devi giocare contro le big e devi anche subire. Serve il marcatore in certe partite. Invece bene la strada intrapresa sulla tattica, sul maggior dialogo. L’Italia ha davanti dei colossi come la Francia, la Spagna, ma anche la Germania e l’Inghilterra con Tuchel. L’Italia non ha le eccellenze, soprattutto nei ruoli da “Pallone d’Oro”, cioè il 9 e il 10, però potrebbe sopperire con il gioco e con l’unità del gruppo. Un inizio di progetto che può crescere nel tempo, sperando che si possa trovare un grande 10 che possa far innamorare i ragazzi più piccoli per le sue giocate. Anche se, parlando di giocate, il Dimarco che abbiamo visto in questo inizio di stagione è davvero strepitoso. Anche se non è un 10 interpreta il ruolo in modo fantastico, da fantasista».

L’INTERVISTA ESCLUSIVA A MICHELE BORRELLI SU INTERNEWS24.COM

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