2014

Brocchi non ha dubbi: “Lazio combattiva nel derby”

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Intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio, l’attuale allenatore delle giovanili del Milan ed ex centrocampista biancoceleste Cristian Brocchi, ha commentato il derby di ieri dell’Olimpico conclusosi 0-0.

Che derby è stato?
“Non l’ho guardato perché giocavo anche io allo stesso orario. Ho visto degli spezzoni e ho visto una Lazio combattiva, quella che deve essere per portare a casa i risultati. Stando alle premesse ci si poteva aspettare di più da parte della Roma visti i loro proclami. Per quello che ho visto, ho visto una Lazio che non ha avuto timori nei confronti della classifica della Roma, non della Roma”.

Sul ritorno di Mauri….
“Sono situazioni che ti segnano, portano amarezza, ma quando torni te le godi 10 volte di più”.

Reja contro il Catania cambierà modulo per far giocare Biglia?
“Avrà la necessità di avere una lettura migliore della partita ma Reja ha molta esperienza e farà la scelta giusta. Ma credo che la Lazio debba pensare solo a se stessa non agli avversari. Ora Biglia sta dimostrando il suo valore e si deve trovare spazio”.

Ottima prova difensiva contro la Roma…
“Questa è la base per costruire qualcosa di importante. L’equilibrio difensivo della Juve è nato da questo: da una difesa solida che dava garanzie. La cosa bella che ha fatto il mister è stata quella di recuperare il sorriso dei difensori, soprattutto di Dias che ha dimostrato di essersi ritrovato. Biava è bravissimo, non serve nemmeno sottolineare la sua intelligenza. Anche nelle altre squadre in cui è stato ha reso forte l’intero reparto. Si è tolto tante soddisfazioni ma ne avrebbe meritate di più, come arrivare in Nazionale. Ma è bello vederlo ancora a questo livello”.

Il treno Europa?
“Ci possono essere risvolti positivi per una squadra come la Lazio che sta risalendo la classifica. Se mantiene questo spirito di gruppo può ambire ad un posto”.

Che ne pensi di Keita e dei giovani?
“Lui ha avuto la fortuna di essere formato in un posto dove i ragazzi crescono sia con il comportamento che con la professionalità: la sua formazione all’estero lo ha aiutato. Deve migliorare, ha grandi qualità, può diventare un grande se resta umile e se continua a lavorare”.

Quanto è importante costruire questa base di giovani per il futuro?
“In Italia deve essere di vitale importanza perché i club non hanno la forza economica di sfidare le big estere. Ora c’è più coraggio, anche se è un coraggio figlio della mancanza di soldi. Ci vogliono anni, però, perché la formazione è lunga”.

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