Brocchi si nasce, campioni si diventa: "Sono partito dalla Serie C. Un pregio? L'umiltà" - Lazio News 24
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2013

Brocchi si nasce, campioni si diventa: “Sono partito dalla Serie C. Un pregio? L’umiltà”

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Bella intervista di Cristian Brocchi a Football Station, rubrica di approfondimento sul calcio internazionale condotta in onda su Fox Sports. L’ex centrocampista di Milan e Lazio ha ripercorso la propria carriera. Di seguito le sue parole.

Brocchi si nasce, campioni si diventa. Questo è il tuo motto. Come a dire che il  lavoro dà risultati come dimostra  la tua carriera?
Beh si, sono partito dalla C, ho giocato in tutte le categorie. Credo che questo dica tutto”

Su Redondo…
“È una grande persona, umile ed elegante in campo e fuori. Aveva una grande serietà nel lavoro e preparava la partita nei dettagli.Poi a fine fare staccava la spina e diventava un ragazzo simpaticissimo”.

Ibraihomivic o Ronaldo al mondiale?
“Vorrei vedere Ibraimovic perché è sempre stato accusato di non riuscire a fare la differenza in Champions League. Quest’anno lo sta facendo e merita di giocarsi la sua chance al Mondiale”.

Su Paolo Maldini, molto vicino al Milan
Lui è sempre stato un esempio, quando on avevi voglia di allenarti lo vedevi lì pronto ad allenarsi e ti dimostrava che per vincere dovevi allenarti. Non vedo Maldini lontano dal Milan, per me lui è il Milan, è un’unica del Milan, l’icona del giocatore che rappresenta il tipico giocatore rossonero”.

Giusto continuare con Allegri al Milan?
Si per quello che affatto l’anno scorso, iniziando male e dopo sono venute fuori le qualità di un allenatore che ha saputo dare un’identità alla squadra e l’ha portato in Champions League”. 

Con chi ti piace parlare di cose personali?
Nesta

Da quale calciatore hai appreso di più?
“Maldini”

Il giocatore più forte con il quale hai giocato?
“Pirlo”

L’allenatore con cui ti sei trovato meglio?
“Prandelli”

Il tuo pregio?
“L’umiltà”

Un motivo per giocare a calcio?
“Se lo fai con la testa ti puoi divertire davvero tanto”

Le cose meno belle nel mondo del calcio?
“Le frasi fatte e l’invidia”

Sei pro o contro Mourinho?
“Sarei curioso di conoscerlo, per i suoi giocatori è unico perché trova sempre il modo per fare uscire indenni i propri giocatori”

Su Nesta…
È un ragazzo che sento, c’è un rapporto diverso. Ci sentivamo spesso. Lui è molto risecato, non amava i riflettori, voleva nascondersi. Un giorno l’ho preso in giro perché a Miami l’hanno fotografato dicendo “Nesta fuma”, ma era solo un lecca-lecca. È una cosa che gli ha dato sempre tanto fastidio

Su Vieri…
“Potrei raccontare tanti aneddoti, ma dico il primo: la prima volta che sono arrivato alla Pinetina ero senza stanza e solo da lui c’era un posto. Posso venire con te – gli dissi. Nessun problema ha detto lui. Lui racconta un’altra storia (ride ndr): l’avevo bussato alla spalla mentre giocava a biliardo, lui si è girato e non ha visto nessuno perché ero troppo basso e si è rimesso a giocare a biliardo. Io e Bobo abbiamo un rapporto unico, a parte

Su Pirlo…
Andrea è passato nel tempo come un ragazzo che non parla mai, schivo. Ma è uno dei più simpatici con i quali ho giocato, ha un modo di prenderti in giro fine. Le cose più belle erano quelle che combinava a Gattuso, non so quante “mazzate” gli ha dato . Sa calciare in 2-3 modi diversi le punizioni, è fortissimo”.

Sei stato benissimo ovunque, soprattutto al Milan e alla Lazio, ma ci racconti cosa è accaduto all’Inter?
“Sono arrivato dopo una grande stagione al Verona ma in un periodo non felice per l’Inter. Dopo poco sono stato costretto  ad operarmi per togliermi due ernie, difficile intervento che poteva precludere la mia carriera. Sono rientrato prima in campo dopo questo grave infortunio, servivano uomini di corsa con l’arrivo di Tardelli e io ho accettato e ho sbagliato perché non ero in condizione. Poi arrivò Cuper, un allenatore che prediligeva giocatori come me, ma mi hanno chiamato dalla società per una possibilità di scambio. Senza dirmi nulla, sono tornato il giorno dopo e il mio armadietto non c’era più, c’era il nome di Giuly. Ci sono rimasto male, non ci si comporta così ma per fortuna sono andato via visto che dopo sono andato al Milan e la mia carriera è svoltata”.

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