2013

Brocchi sprona i compagni: “Lazio, usa la testa e non aver paura: così si entra nella storia”

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Cristian Brocchi è pronto per il derby. Seppur da spettatore, il centrocampista biancoceleste è già caldo per la partita che vale una stagione. A testimoniare l’attaccamento alla causa laziale, Brocchi ha rivelato ai compagni la giusta ricetta per scendere in campo in occasioni come queste. “Sono giorni difficili quelli prima della finale. La tensione sale e sai che devi prepararti al meglio – ha spiegato ai microfoni di Lazio Style Radio – Prima di tutto bisogna usare la testa. In quel momento ti stai giocando tutto, perciò la testa, se funziona, sa aiutare il fisico in maniera decisiva. L’importante però è non avere paura.

LAZIO, MOMENTI UNICI – Successivamente, Brocchi spende parole di stima e ringraziamento verso l’affetto di una piazza che lo ha accompagnato in tutti i momenti vissuti con la maglia biancoceleste: “Ho sempre cercato di dare tutto me stesso, provando a mettere davanti prima gli obiettivi del gruppo e solo dopo quelli personale. Non pensavo di ricevere tutti questi ringraziamenti: è stato tutto bellissimo. Provo un po’ di invidia per i miei compagni, perché hanno la possibilità di entrare nella storia con la maglia della Lazio, un’opportunità che avrei voluto giocarmi in prima persona. Chi prenderei dal passato per questo derby? Simeone, un leader vero che trasmetteva ai compagni e agli avversarsi l’idea di essere un grande trascinatore, specie nei momenti più delicati. E’ sempre stato il primo a metterci la faccia e a dare l’esempio. Nel mio piccolo anche io ho sempre cercato di caricare i compagni, magari correndo quella volta in più, anche a vuoto, solo per spronarli a dare di più”.

KLOSE UOMO PARTITA – L’attenzione del centrocampista ex rossonero torna poi sul derby: “Klose potrebbe essere l’uomo partita. E’ un giocatore sopra la media che permette alla squadra di fare il salto di qualità. Attenzione però perché anche i vari Candreva, Lulic ed Hernanes potrebbero rivelarsi decisivi. Dal punto di vista caratteriale, invece, Lorik Cana sa dare qualcosa in più. Come Biava: di lui se ne parla poco, ma è un giocatore ostico e dalla grande personalità. Domenica comunque sarò allo stadio: in molto mi hanno chiesto di andare in curva, ma mi sembra giusto stare insieme ai compagni dall’inizio alla fine della partita.”

VOGLIA E RABBIA – Infine, il ricordo a quel derby sbloccato da un fallo in area di rigore subito da Kjaer che permise alla Lazio di battere i cugini giallorossi: “Venivamo da cinque sconfitta, di cui quattro ampiamente immeritate. Non ci stavo più con la testa: non era giusto nel confronto dei tifosi e di noi stessi e così scendemmo in campo con tanta voglia e altrettanta rabbia”.

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