2014
Brunelli, dg Lega Serie A: “Il comunicato non era rivolto solo ai tifosi laziali”
La Lega Calcio è tornata ad esporsi in merito al comunicato precedentemente pubblicato dalla stessa il 28 marzo che aveva come soggetto le contestazioni da parte delle tifoserie verso alcuni club. Tutto in concomitanza con la contestazione dei tifosi biancocelesti “Libera la Lazio” e anche con le dichiarazioni dello stesso presidente Lotito che, in occasione del suo intervento all’Universita Lumsa, aveva dichiarato che la Lega avrebbe preso provvedimenti nei confronti di queste manifestazioni di dissenso. Una sorta di catena, prima la contestazione, poi le dichiarazioni di Lotito e subito dopo la posizione della Lega che denunciava questi comportamenti. I tifosi biancocelesti non hanno gradito queste dichiarazioni, che sembravano dirette espressamente a loro. A mettere le cose in chiaro nelle ultime ore è stato Marco Brunelli. Intervenuto a Calciomercato.com, il Direttore Generale della Lega ha dichiarato: “Non era rivolto solo ai tifosi della Lazio, ma a tutti quelli che nell’ultimo periodo si sono resi protagonisti di episodi analoghi, come quelli di Milan, Genoa, Bologna, Inter e altri ancora. Ancora più nello specifico, poi, aggiungo che il comunicato era indirizzato a stigmatizzare un certo tipo di atteggiamento, più che i tifosi che magari lo rappresentano. Nessuno si sogna di vietare ai tifosi di criticare, anche duramente, e tutti hanno ovviamente il diritto di non comprare più i biglietti e di non andare allo stadio. Ma negli ultimi mesi abbiamo assistito ad alcuni comportamenti all’insegna della prevaricazione e dell’intimidazione, che per essere tale non è necessario che sia solo fisica. Il radicamento territoriale di una società non autorizza nessuno a intimare o minacciare: vendi la società, oppure, compra quello o questo”.