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Caicedo, criticatelo adesso: la Lazio ha bisogno degli artigli della sua ‘Pantera’
Arrivato tra i dubbi dei tanti tifosi biancocelesti, Caicedo si è rivelato di vitale importanza in Europa League
Arrivato tra i consueti mormorii della piazza biancoceleste, ‘spuntandola’ su Azmoun del Rubin Kazan, Felipe Caicedo si sta rivelando un giocatore di vitale importanza per il gruppo guidato da Simone Inzaghi. In Europa segna e lo fa con continuità, concedendo un po’ di riposo a Ciro Immobile. L’ecuadoriano ha fatto ricredere coloro che non pensavano potesse essere d’aiuto alla causa biancoceleste. In silenzio e agli ordini dell’allenatore piacentino, l’ex Espanyol ha continuato a lavorare in quel di Formello, attendendo l’opportunità di mostrare a tutti le proprie qualità. Contro Vitesse e Nizza è andato a segno, mentre con lo Zulte Waregem ha confezionato l’assist vincente ad Immobile. Felipe è riuscito nella grande impresa di conquistare i tifosi laziali, ‘sorpresi’ dalla sua indubbia forza fisica, dalla sua voglia di mettersi in discussione, dalla sua determinazione a far bene.
PAROLE – «Sento la fiducia, sono in crescita. Ciro è un ottimo giocatore, è il capocannoniere della Lazio e della Serie A, ma anche io sono qui per aiutare la squadra». Forte e chiaro, Caicedo ha espresso il suo pensiero in conferenza stampa – utilizzando un discreto italiano – e l’ha ripetuto al termine della partita di ieri sera. Vuole far vedere a tutti di che pasta è fatto, soprattutto a chi lo considerava un ripiego, un giocatore che non sarebbe stato all’altezza di vestire la maglia con l’Aquila sul petto. Non solo reti per lui: fornisce geometrie, sa essere rifinitore ed ha messo la propria esperienza al servizio della squadra. Ogni volta che buca i portieri avversari, le sue mani formano un cuore, dedicato alla sua meravigliosa moglie e alla piccola Noa. Dopo un’annata decisamente sottotono nel club spagnolo, si è riscoperto bomber di razza. Gli avversari sono avvisati: la ‘Pantera’ ha voglia di mostrare i suoi artigli.