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Calciomercato Lazio, l’estate dei colpi azzeccati: le pagelle dei nuovi acquisti
All’8^ giornata di Serie A, proviamo a fare le pagelle degli acquisti estivi della Lazio
La Lazio ha espugnato la fortezza bianconera e sull’Allianz Stadium sventola una bandiera con l’Aquila al centro. Un vessillo di quelli che testimoniano le grandi imprese o la conclusione di un capolavoro. A piantarla sir Simone Inzaghi. Lode alla bravura di un allenatore che allo scadere del novantesimo (e qualcosa in più), poteva contare tra le sue fila quattro degli acquisti messi a segno in estate. Quattro innesti in campo. All’ottava giornata. Contro la Juventus. Inevitabile, allora, tirare le somme di questo avvio di campionato e, perchè no, dare un voto alle prestazioni di questi giocatori che sono oramai parte integrante della grande famiglia biancoceleste.
LEIVA, 8 – Impressionante. Un muro invalicabile. Presenza silenziosa e indispensabile. Si è presentato al mondo biancoceleste in una torrida notte d’agosto, con le speranze appese a un filo e un tabù da rompere. Era un altro Lazio-Juventus e quell’entrata su Cuadrado non verrà dimenticata facilmente. Con la stessa grinta messa nei contrasti è entrato nel cuore dei tifosi. Inzaghi lo ha posizionato davanti al reparto arretrato, come uno scudo. Dalle sue parti non passa un pallone. Non si è mai fatto trovare impreparato quando è stato chiamato in causa. Da scommessa a certezza. La Lazio ha la sua nuova colonna.
MARUSIC, 6.5 – Avvio appannato per il montenegrino. Partito con convinzione durante il ritiro, si è mostrato più incerto nei primi impegni ufficiali. Su tutti, in Supercoppa e contro il Vitesse. Ma il riscatto è arrivato ben presto: a Verona protagonista di un esaltante 3-0 che si conferma anche contro lo Zulte. Un giovane di prospettiva che non fa rimpiangere il compagno Basta – ormai assente da quel disgraziato Lazio-Napoli – e un talento che aspetta solo di essere modellato dalle sapienti mani di Simone.
CAICEDO, 7 – La pantera graffia e fa male. Protagonista assoluto dell’Europa League, ha recuperato in fretta la condizione fisica per mettersi a servizio della squadra. Si allena con la consapevolezza che, davanti a lui, Immobile è in stato di grazia ma anche che la Lazio può essere casa sua dopo tanto vagare. Forte ed agile, con Ciro s’intende alla perfezione ma anche da solo sa rendersi pericoloso. Ha la fiducia dello spogliatoio e del mister e in attesa della prossima occasione, affila le unghie.
NANI, SV – E’ il campione che tutti aspettavano. Ha lavorato tanto sul prato di Formello sognando l’esordio. Pochi sono i minuti macinati dalle gambe di Nani in biancoceleste, ma sufficienti per vedere la qualità che porta con sè e la tranquillità con cui gestisce i palloni del suo reparto. In allenamento incanta con le sue giocate, mentre i giovani Jordao e Neto lo tengono come riferimento, rubando con gli occhi tutte le sue prodezze. La sua esperienza internazionale sarà indispensabile anche nel cammino europeo contro squadre blasonate. Il voto, ne siamo sicuri, sarà ben diverso a fine stagione.
DI GENNARO, 6 – Preciso ed ordinato. Poche apparizioni per lui, ma sempre disciplinato nel suo gioco. Detta i ritmi della gara con precisione e qualità sufficiente a non sbagliare. Passaggi in punta di piedi in quella realtà che per lui sembra ancora un sogno. Una chiamata che segna il momento più alto della sua carriera e che, sicuramente, non disattenderà.