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2013

Calcioscommesse, pm Di Martino: “Gattuso? Posizione marginale”

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Con le sue indagini ha sollevato un polverone tale da far tremare il mondo del calcio italiano: ad un anno e mezzo dalla nascita dello scandalo del calcioscommesse, il procuratore di Cremona Roberto Di Martino ha inferto un’altra scossa, coinvolgendo personaggi illustri come Gennaro Gattuso e Cristian Brocchi. “Per noi questa è un’indagine come tutte le altre. Ha soltanto l’aggravante di essere molto importante per mole di atti e noi qui siamo senza pm e senza cancellieri. Gattuso è uno delle centinaia di indagati dell’indagine. Mi è dispiaciuto molto sentire e vedere certe cose. La sua è una posizione collaterale, quasi marginale. A me personalmente Gattuso sta anche molto simpatico, ho tifato per lui in nazionale quando giocava. Ma avrei fatto onore al mio mestiere se avessi avuto per lui un trattamento diverso a quello di un qualsiasi altro cittadino? Gattuso è campione del mondo per la storia. Ma non può esserlo per la giustizia“, ha dichiarato Di Martino nell’intervista rilasciata a “Repubblica”.

L’iscrizione, vorrei ricordare, è un atto a garanzia dell’indagato. E comunque ci sono delle risultanze, e delle coincidenze diciamo così, tali, da meritare un approfondimento. Non potevamo far finta di niente. In Italia esiste l’obbligatorietà dell’azione penale. Da che mondo è mondo le perquisizioni si fanno alle sei del mattino. Dopodiché abbiamo preso quello che cercavamo (ndr, computer e supporti informatici). Se troveremo qualcosa di interessante, verrà chiesto il rinvio a giudizio. Caso contrario, archivieremo. In un procedimento le posizioni non sono tutte uguali. Non abbiamo mica chiesto l’arresto di Gattuso. Qualcosa vorrà dire“, ha poi aggiunto il procuratore.

Di Martino ha poi proseguito parlando anche della sua passione per il calcio: “Salvini ha condiviso un mio ragionamento generale: se due squadre decidono di pareggiare, comunque raccolgono un vantaggio. Che è di non perdere. Quindi per me commettono un reato. Ne abbiamo parlato anche la scorsa settimana a Bruxelles, dove siamo stati chiamati dall’Unione Europea. Vogliono pensare una legislazione comune, lì sono molto interessati a quello che stiamo facendo. Se seguo ancora il calcio? Cerco di non pensare a questa indagine. L’altra sera ho registrato le due partite di Champions. Mi è dispiaciuto molto per il Napoli. Poi vedevo il Milan. A un certo punto ho sentito che si era fatto male Abbiati e si scaldava l’altro portiere, Coppola (ndr, l’accusatore di Conte: uno dei testimoni dell’inchiesta). Allora… Ho spento“.

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