2014

Calori: “Reja ha ottenuto buoni risultati ed è un saggio del nostro calcio”

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Alessandro Calori. Un uomo entrato inevitabilmente nel cuore dei tifosi biancocelesti. La sua rete a Perugia, sotto il diluvio, regalò il famoso scudetto del 14 maggio 2000 alla Lazio. L’ex difensore di Venezia e Brescia è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 100.7 per commentare la conclusione delle final-eight scudetto e l’addio di Edy Reja. Queste le sue parole: “Reja è un allenatore che ha fatto buoni risultati ed è un saggio del nostro calcio che sa gestire i gruppi e che nella difficoltà spinge i suoi uomini oltre l’ostacolo. È una persona equilibrata che difficilmente va fuori dalle righe. La gestione del gruppo è una componente importante per il calcio moderno e Reja è sempre riuscito a far rendere al top le proprie squadre. Il futuro della panchina? La capacità di un allenatore debuttante come sarebbe Simone Inzaghi sono tutte da scoprire. Non so quale sia la logica che porta a scegliere un allenatore esperto a discapito di uno giovane. Per sorreggere un allenatore giovane c’è bisogno di uno staff forte oltre all’onnipresente sostegno della società. Bisogna saper aspettare e vere pazienza sui risultati che magari non arrivano subito. Per quanto riguarda il mercato della Lazio, sostituire Biava e Dias non sarà facile perché in Europa non ci sono grandi difensori dal prezzo abbordabile. È stato preso Basta che è un ottimo terzino in grado di fornire ottima spinta alla squadra ma tutto dipenderà dal nuovo allenatore. Klose è una certezza e sarà un esempio per i tanti giovani da lanciare. È un’autentica macchina da guerra. Mauri è stato il capitano degli ultimi anni, un punto di riferimento importante e rinnovargli il contratto è stato un premio per quello che ha dato alla causa biancoceleste. Alcune scelte che sono state fatte si sono rivelate sbagliate ma alcune annate possono nascere male e finire peggio. Milan Lazio e Udinese hanno vissuto un’annata difficile, ma per storia e tradizione i colori biancocelesti devono sempre puntare al vertice. Per quanto riguarda, poi, il campionato primavera, ho visto giocatori pronti al grande salto oltre ad un grande equilibrio generale. C’è stato molto tatticismo a discapito di un po’ di sfrontatezza. Il Chievo ha vinto perché ha presentato un progetto vincente, un lavoro costruito passo dopo passo dall’inizio dell’anno. É stata una partita tirata e forse non ha vinto la miglior squadra ma senza dubbio il miglior collettivo”.

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