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Camolese: «La Lazio può LOTTARE per i primi quattro posti, ma a una CONDIZIONE. Su Castrovilli…» – ESCLUSIVA

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Giancarlo Camolese ha analizzato e commentato in esclusiva a Lazionews24 la nuova Lazio di Baroni e le dinamiche che la riguardano

Archiviato il turno di campionato che ha visto pareggiare la Lazio in casa con il Milan, la serie A ha lasciato spazio alla Nazionale di Spalletti. Alla luce di queste prime partite ufficiali della formazione di Baroni, che squadra sta nascendo dal punto di vista tattico e caratteriale? Ad analizzare questo quesito e non solo, in esclusiva per Lazionews24, è intervenuto Giancarlo Camolese, allenatore e con un passato da giocatore in maglia biancoceleste.

Alla luce di queste prime tre partite di campionato e della preparazione estiva, secondo te è ancora presto per poter dare un primo giudizio sulla nuova Lazio di Baroni? Che tipo di squadra sta nascendo sotto il punto di vista caratteriale e tattico?

«Dal punto di vista caratteriale la Lazio ha in Baroni una grande garanzia, essendo un grande tecnico che ha fatto molta gavetta e si è guadagnato questa occasione con degli ottimi risultati fatti in carriera. Dal punto di vista tattico, invece, i nuovi calciatori hanno bisogno di tempo per potersi inserire e di conseguenza bisogna avere pazienza per poter poi dare un giudizio preciso e dettagliato» .

Se fossi stato al posto di Baroni, considerando l’idea del club di voler rifondare ripartendo da zero, avresti accettato la chiamata della Lazio o ritieni che in questo momento approdare nella capitale è un rischio?

«La chiamata della Lazio non si rifiuta, ed io so molto bene cosa vuol dire far parte di una realtà come quella biancoceleste avendoci giocato in carriera. Il fatto che il club avesse bisogno di rifondarsi e ripartire da zero poi non è un problema per un tecnico, ma anzi è un ulteriore sfida stimolante in più da affrontare. Sono arrivati tanti nuovi elementi dal mercato estivo e hanno il giusto bisogno di capire la realtà del calcio italiano per riuscire a sostituire al meglio giocatori importanti come Immobile ad esempio»

Baroni ha spesso sottolineato il fatto che ama lavorare con quello che ha, ma da tecnico ti chiedo quale degli addii rischia di pesare di più nello spogliatoio e dal punto di vista tattico? Se tu avessi avuto la possibilità di incidere nelle scelte del club, quale dei giocatori ceduti avresti fatto in modo che restasse?

«Io sono sempre stato un grande fan di Luis Alberto, ma anche per lui come nel caso di Immobile l’avventura era arrivata alla fine di un ciclo. Ma era un calciatore incredibile e la squadra usufriva delle sue qualità elevate, poi è chiaro un ciclo finisce anche con un club per via di un’offerta importante o magari per l’età anagrafica. Lo spagnolo ed Immobile sono stati due elementi fondamentali per la Lazio, specialmente il primo che ka Lazio ha aspettato e lasciato giocare per permettergli di rendere al meglio. Chi avrei tenuto a tutti i costi? Milinkovic perchè è un giocatore straordinario».

Per quanto riguarda i nuovi arrivi, quale giocatore ti sta convincendo di più e quale invece ritieni essere ancora indietro al cospetto delle idee tattiche di Baroni? Concordi nella scelta di tagliare fuori dalla lista Castrovilli in Europa?

«Tavares secondo me è un calciatore che potrà dare molto alla Lazio, e la partita contro il Milan prima della sosta ha dimostrato le grandi qualità che ha l’ex Arsenal, che sulla sua corsia di campo darà un grande contributo. Chi vedo indietro? E’ presto per poter dare una risposta certa a questa domanda, penso che tra qualche mese si capirà molto sulla condizione dei ragazzi biancocelesti. Castrovilli? E’ una scelta difficile per un allenatore, specialmente se il calciatore è appena arrivato e ha subito in passato anche un infortunio, ma sono sicuro che l’ambiente e l’affetto dei tifosi consentiranno all’ex viola di recuperare al meglio».

La Lazio come detto ha fatto molti acquisti accontentando anche le richieste di Baroni, ma secondo te se dovessimo trovare il pelo nell’uovo cosa manca ancora alla squadra? Ritieni che l’eventuale arrivo di Greenwood sarebbe stata la ciliegina sulla torta?

«E’ difficile poter dare una risposta ora, solo il tempo, i risultati e le prestazioni della squadra potranno dire cosa manca oppure no nella rosa. E’ fondamentale però che la società dia fiducia a Baroni, il quale saprà dare l’indicazione giusta al club su chi manca oppure no dentro l’organico. Greenwood? Beh ogni tecnico è felice se nel suo gruppo ha un giocatore di qualità, ma anche gli stessi compagni ne sono entusiasti, ma ormai il calciatore non è arrivato».

Che ruolo potrà avere quest’anno per te la Lazio in campionato? Ritieni pronta alla luce degli acquisti fatti, la squadra a lottare per un posto Champions, oppure l’Europa League rischia di essere un ostacolo per il campionato considerando la pressione che può creare essendo una classifica unica?

«La Lazio secondo me lotterà per i primi quattro posti, la cosa importante è che la squadra trovi l’annata giusta e vediamo quindi che campionato sarà. L’Europa League? Giocare le coppe può essere un’insidia visto che si gioca tanto, ma al tempo stesso i giocatori hanno più chance per potersi mettere in mostra e potersi ritagliare uno spazio importante nelle scelte del tecnico».

Che idea ti sei fatto di quanto accaduto durante Lazio-Milan, con Theo e Leao che non hanno partecipato al cooling break? Secondo te Fonseca ha fatto bene a smorzare subito il caso di fronte ai media o doveva prendere subito posizione contro i calciatori? Tu come ti saresti comportato dinanzi a una situazione simile?

«Beh partiamo dal fatto che il discorso è cosa entrambi i giocatori hanno fatto, ossia il siamo appena entrati in campo non è una giustificazione, perchè il cooling break non è solo un momento per riprendere le energie e rinfrescarsi ma è anche un modo per la squadra di riunirsi e fare gruppo, permettendo anche al mister di poter dare le indicazioni e incoraggiare il gruppo per il proseguo del match. Cosa avrei fatto io? Dentro lo spogliatoio sarei stato molto duro con i due calciatori, perchè non esiste essere contro un tecnico, perchè fa solo male al gruppo. In una rosa ci sono i cosiddetti scontenti, ma devono avere in testa che ci saranno per loro altre possibilità per giocare e il caos del cooling break non c’entra assolutamente nulla con il discorso che Fonseca non ha in pugno la squadra» .

Tu nel 2004 eri veramente molto vicino a sederti sulla panchina della Lazio, salvo poi non farsene più nulla. Cosa ricordi di quella trattativa con il club capitolino e a distanza di anni hai qualche rimpianto a riguardo?

«Quando parlai con Lotito durante la trattativa che mi avrebbe portato a sedermi sulla panchina della Lazio, eravamo d’accordo su tutto e io ero pronto e felice di cominciare l’incarico essendo stato anche un calciatore biancoceleste, però poi non si fece più nulla. Il presidente mi chiamò e mi disse che la squadra era partita con Mimmo Caso e che non si sentiva di cambiare e io accettai la decisione visto che conosco mister Caso e sapevo che era una garanzia per i biancocelesti. Non ho rimpianti per come è andata a finire, perchè ho un bellissimo ricordo degli anni a Roma. E poi non dimenticherò mai l’accoglienza che ricevetti quando tornai allo stadio Olimpico alla guida del Torino».

Analizzando la lotta scudetto, secondo te l’Inter alla luce di queste prime tre gare è ancora la squadra più forte? Chi sarà la rivale dei nerazzurri tra Napoli e Juve e ritiene possa esserci una squadra rivelazione in stile Bologna?

«Ad oggi l’Inter è chiaramente la squadra più forte e da battere, certo è però che bisogna vedere le altre come cresceranno nel corso della stagione, ma i nerazzurri a mio modo di vedere sono ancora sopra tutti. Squadra rivelazione? Beh anche qui è presto, potremmo vedere magari le neopromosse fare una stagione importante e non solo con l’obiettivo salvezza, ma solo il tempo dirà chi sarà la vera squadra rivelazione».

Tu che conosci l’ambiente Lazio avendoci giocato, che consiglio ti senti di poter dare a Baroni per consentirgli di proseguire l’avventura a Roma nel migliore dei modi?

«Baroni non ha bisogno di consigli specifici, sa benissimo che i tifosi vogliono una squadra combattiva e competitiva sempre e che mostri coraggio. E queste sono qualità che lui ha avuto anche da calciatore, quindi non avrà problemi».

La prestazione e il risultato dell’Italia con la Francia cosa lascia come risposte a Spalletti dopo l’Europeo?

«La squadra è stata bravissima e lucida nel ribaltare la gara contro una Francia che ha grandissimi calciatori e ha fatto tre gol tutti di grandissima qualità e bellezza. Tanti giocatori hanno giocato benissimo ieri, basti pensare a Tonali o a Ricci, e questo secondo me è un ottimo inizio su cui ripartire per il futuro».

Si ringrazia mister Giancarlo Camolese per la cortesia e la disponibilità dimostrate nel corso di questa intervista.

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