Camolese: «La Lazio merita di lottare per la Champions, ma deve fare attenzione a due squadre. Mercato? Ecco cosa penso dei nuovi acquisti» - ESCLUSIVA
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Camolese: «La Lazio merita di lottare per la Champions, ma deve fare attenzione a due squadre. Mercato? Ecco cosa penso dei nuovi acquisti» – ESCLUSIVA

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Giancarlo Camolese ha analizzato e commentato in esclusiva a Lazionews24 la situazione della Lazio di Baroni alla luce della vittoria di lunedì sera

La vittoria di lunedì sera ha consentito alla Lazio di rilanciarsi nella corsa Champions dopo la brusca frenata con la Fiorentina, ed ora ci si prepara alla sfida di domenica pomeriggio con il Monza di Bocchetti. Ma quale è stata la chiave di lettura del match di Cagliari? Quali insidie nasconde la partita con i lombardi? A questi quesiti, e non solo, ha risposto a Lazionews24 Giancarlo Camolese, allenatore con un passato da giocatore in maglia biancoceleste.

Lunedì sera la Lazio ha ripreso la sua corsa verso la zona Champions vincendo contro il Cagliari di misura. Ti chiedo, quale è stata tatticamente la chiave di lettura della partita, e quale giocatore è stato decisivo e che alla vigilia non ti aspettavi lo fosse?

«In una partita di serie A ci sono tantissime chiavi di lettura, non solo una specifica. Se dovessi sceglierne proprio una in particolare direi sicuramente il fatto che la squadra non ha mollato dopo il pareggio del Cagliari, ed è stata brava e lucida nel trovare il vantaggio e a portarsi a casa la partita che era fondamentale. Il giocatore che più mi è piaciuto? La Lazio come squadra mi piace moltissimo e mi piace molto lo spirito che mette in campo per giocarsi le partite. Sicuramente i gol dei giocatori offensivi sono stati importante, per cui la rete di Castellanos è stata determinante. Ma ripeto che tutti hanno dato il loro contributo e lo hanno fatto molto bene».

Secondo te quello con il Monza può essere un match trappola per i biancocelesti, considerando che i lombardi sono ultimi e c’è il rischio di sottovalutare l’incontro? Quanto conta per la squadra, in questo mese di Febbraio, non fare i playoff per l’Europa League considerando la volata Champions?

«In serie A ogni partita è difficile e insidiosa, certamente mi aspetto domenica un’ottima Lazio al cospetto di un Monza che, nonostante la situazione di classifica difficilissima, ha fatto quest’anno delle buone partite ma non ha raccolto punti. La squadra biancoceleste deve essere quindi lucida e non deve sottovalutare l’avversario. Il fatto di non giocare a Febbraio l’Europa League può essere molto utile alla Lazio, in particolare per recuperare le energie giuste per la lotta Champions che la riguarda».

Contro il Cagliari Baroni ha dovuto saltare il match per la giornata di squalifica. Come vive dalla tribuna un tecnico il match? Con ancora più nervosismo e adrenalina o c’è la fiducia nella squadra e in particolare nello staff di lavoro?

«Ad un tecnico, vedere la partita dalla tribuna, consente di vedere nel dettaglio i movimenti tattici della sua squadra rispetto alla panchina, ma comunque l’adrenalina resta sempre alta. Certo, vuoi stare vicino ai tuoi calciatori per spingerli alla vittoria, ma anche dalla tribuna per un allenatore la concentrazione e l’ansia di un match restano uguali. Poi c’è da dire anche che c’è pienissima fiducia nei propri calciatori e nel proprio staff, ed è un aspetto importante».

In questa lotta per un posto Champions in cui è coinvolta anche la Lazio, chi vedi favorita e chi invece ritieni essere indietro rispetto alle altre? Chi devono temere maggiormente i biancocelesti? Cosa manca alla squadra di Baroni per puntare il prossimo anno magari a pensare di lottare per lo scudetto?

«Milan e Juventus, stando dietro in classifica e considerando il mercato di Gennaio che hanno fatto, sono le rivali più pericolose, ma allo stesso tempo ci tengo a sottolineare il fatto che la Lazio, i punti che ha fatto, li ha meritati a pieno e si merita di essere lì a competere con le altre per un posto in Champions. Lo scudetto il prossimo anno? E’ una situazione totalmente diversa, perchè in quel caso entra in gioco il fatto che deve esserci l’esplosione di un calciatore in particolare, o l’arrivo di un innesto che deve essere perfetto per lo scacchiere di Baroni, e che deve essere da investimento importante».

La stagione è giunta a metà, ti volevo chiedere quali sono secondo te i “promossi” e i giocatori da valutare ancora della squadra? Chi ritieni indietro e che ti ha deluso?

«I giocatori della Lazio per me sono tutti promossi, specialmente i nuovi innesti. Anche perchè alcuni ci hanno messo un pochino a carburare, ma nel contesto totale definirei la squadra tutta promossa. Rimandati? Non mi sento di sbilanciarmi nel dire un calciatore in particolare che risulta essere indietro e quindi da valutare, perchè come dicevo i ragazzi di Baroni da inizio stagione hanno risposto benissimo ad ogni partita».

Il mercato di Gennaio si è appena concluso, che voto dai alla luce delle operazioni in entrata e in uscita della Lazio alla sessione dei biancocelesti? Quale calciatore tra Belahyane, Ibrahimovic e Provstgaard ti incuriosisce di più nello scacchiere delle aquile?

«La squadra non è mai semplice da toccare, ma devo dire che i nuovi che sono arrivati sono molto interessanti. Belahyane ad esempio è un ottimo investimento e con Baroni secondo me, inserendolo nel modo giusto, può essere un’ottima risorsa per questo finale di stagione e per il futuro. Per quanto riguarda il danese, la Lazio è sempre stato un club che ha dato tempo ai suoi calciatori e quindi anche lui avrà modo di averlo e avrà il suo spazio per potersi mettere in mostra e rendere al meglio».

A marzo tornerà in campo l’Italia di Spalletti, la quale si avvierà verso le qualificazioni per il mondiale 2026. Secondo te è una squadra pronta a sognare di ambire di partecipare al torneo dopo tanti anni? Quale calciatore potrebbe emergere ed essere la rivelazione per un eventuale partecipazione e se ritieni possa essere della Lazio.

«Per la Nazionale vista durante le ultime partite direi assolutamente di si, anche perchè lo spirito di squadra si è ritrovato e i ragazzi esprimono un ottimo calcio grazie a Spalletti. Nella squadra ci sono degli ottimi giovani interessanti, quindi dei buoni presupposti per fare bene ci sono tutti. Il giocatore rivelazione? Direi proprio Rovella, perchè sta facendo benissimo e può essere una risorsa fondamentale per lo scacchiere azzurro, ma lo staff della Nazionale è molto attento ad osservare i giocatori giusti da selezionare e mi viene da pensare ad esempio a Maldini. Con l’Atalanta secondo me riuscirà a mettere in difficoltà Spalletti, anche perchè Gasperini con i giovani è una certezza».

Ha fatto discutere, riguardo il mercato, anche i mancati arrivi di Fazzini ma in particolare di Casadei. Li ritieni due rimpianti per i biancocelesti? Come li avresti visti nello scacchiere di Baroni? Chi sarebbe stato più idoneo dei due?

«Sono entrambi due calciatori molto giovani e una piazza come Roma è molto difficile e delicata da affrontare. Certamente uno dei motivi del loro mancato arrivo è il prezzo, anche perchè chiudere un affare nelle trattative di mercato è veramente molto difficile. Sono sia uno che l’altro due calciatori bravi, che riescono a inserirsi molto bene nello schema tattico. Bisogna vedere anche in che contesto li inserisci, perchè se in Casadei trovi dei gol in più, in Fazzini trovi dinamismo e geometrie di gioco importanti».

La lotta scudetto vede coinvolte Napoli e Inter. Secondo te, alla fine di questa stagione, la spunterà la strategia tattica e del turnover di Inzaghi, o l’esperienza nelle vittorie dei tornei nazionali di Conte? Quanto può aiutare il tecnico piacentino la vittoria dello scorso campionato?

«Sono entrambe due grandissime squadre, l’Inter ha l’incognita della Champions mentre il Napoli ha solo il campionato, ed è un aspetto fondamentale e da non sottovalutare. I nerazzurri sono una squadra forte e ad oggi non mi sento di sbilanciarmi con certezza su quale sarà l’aspetto che deciderà la volata finale. Le due compagini hanno due ottimi allenatori, ma il vero fattore decisivo è difficile dirlo oggi»

Quale partita ritieni chiave per la Lazio di quelle che le restano che, qualora dovesse vincere, ti farebbe dire “questa squadra merita la Champions il prossimo anno” in modo definitivo? Cosa pensi di Conceicao al Milan? Lo avresti visto bene alla Lazio?

«Tutte le partite, quando competi per un’ambizione importante, sono fondamentali, non c’è mai una partita che una squadra può considerare facile o scontata e quindi mi aspetto da qui in avanti una continuità di risultati da parte della Lazio, in modo che ppssa conquistare il posto che le spetta in Champions. Conceicao? E’ un ottimo tecnico, che alla Lazio avrebbe fatto bene essendo stato un giocatore biancoceleste. Ma essendo un professionista accettare la chiamata del Milan è lecito. E’ chiaro che, entrando in corsa, trovi comunque parecchie situazioni già impostate e subentrare non è mai semplice».

Si ringrazia mister Giancarlo Camolese per la cortesia e la disponibilità dimostrate nel corso di questa intervista.

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