2015

Cana: “Al Nantes sono al centro del progetto. Lotito? Ho dovuto fare sacrifici per rescindere…”

Pubblicato

su

Lorik Cana ha lasciato la Lazio per iniziare la nuova avventura al Nantes. Il difensore albanese ha rilasciato un intervista per il portale butfootballclub.fr. Queste le sue parole di apertura: “Il mio arrivo al Nantes è dovuto a una serie di motivi. Ho trascorso quattro anni a Roma, questa stagione porta agli Europei e la mia nazionale potrebbe qualificarsi. Avevo bisogno di andare in una squadra che mi facesse sentire importante. Qui ho trovato un grande gruppo”.

 

L’interesse del Nantes quanto è recente?
“Alla fine della scorsa stagione dopo l’amichevole contro la Francia, sono stato contattato da un club. Avrei dovuto firmare con questo club a luglio, ma nel calcio ci sono sempre dei colpi di scena. Intanto alla Lazio avevano già formato il gruppo per la nuova stagione, così ho deciso di continuare a cercare una nuova sistemazione che mi potesse soddisfare. C’erano molte società interessate, soprattutto fuori dall’Europa”.

 

A questo punto è entrato in gioco il Nantes…
“Con il Nantes è stato tutto molto spontaneo. Il direttore generale Franck Kita e il presidente sono entrati in contatto con me, ci siamo visti e abbiamo parlato. Mi hanno illustrato il loro progetto e mi hanno detto che mi volevano fortemente, io ho ascoltato con molta attenzione e ho dato subito la mia disponibilità. Conoscevo già il posto, la storia del club, lo stadio e il pubblico. La conoscevo già da avversario avendola affrontata col PSG e col Marsiglia. Il Nantes ha da sempre una grande reputazione in Francia, anche se all’estero è poco conosciuto”.

 

Hai fatto grandi sforzi per venire al Nantes?
“Liberarmi dalla Lazio non è stato semplice, ci ho messo del tempo per trovare un accordo con il presidente Lotito sulla rescissione del contratto. Ho fatto dei sacrifici per venire al Nantes, ma penso ne è valsa la pena”.

 

Perché hai rifiutato il Marsiglia?
“A dire il vero, questa notizia non sarebbe dovuta diventare pubblica (ride, ndr). Ho rifiutato semplicemente perché eravamo nelle ultime ore di mercato e avevo già dato la mia parola al Nantes. Non potevo cambiare idea, anche perché il presidente aveva compiuto enormi sforzi per acquistarmi. Se il Marsiglia mi avesse contattato una o due settimane prima qualcosa sarebbe cambiato…”.

 

Il tuo rapporto con la famiglia Kita non inizia adesso…

“Ho un rapporto molto speciale con la famiglia Kita. Nel 1998, quando giocavo nelle giovanili del Dardania Lausanne, avevo 15 anni e mi ricordo che il presidente venne a guardare una mia partita. Ero molto teso sapendo che era seduto in tribuna”.

 

Exit mobile version