2014
Cana ritorna su Serbia-Albania: “Era un nostro diritto portare via la bandiera dal campo. Poteva finire molto peggio”
Lorik Cana è tornato a parlare della partita tra Serbia e Albania sospesa martedì per l’invasione di campo dopo l’esposizone della bandiera albanese dall’alto di un drone. A Jeta në Kosovë, il difensore albanese ha dichiarato: “Ho un dito ridotto male e un ginocchio fasciato, ma ad essere onesto non so come mi sono fatto male. All’inizio non si era capito cosa ci fosse sul drone. Quando si è capito, la tifoseria serba ha cominciato a rumoreggiare e a irritarsi. Noi volevamo portare la bandiera via dal campo, era assolutamente un nostro diritto”. Sulle accuse alla Federazione albanese: “La colpa non può essere addossata alla nostra Federazione. Una cosa del genere potrebbe essere stata pensate da chiunque, non si può sapere chi è il colpevole. E credo anche sia assurdo pensare ai serbi. Non è ammissibile una cosa del genere. Ma noi manteniamo alto l’onore della Nazione, dobbiamo dare sempre tutto dall’inizio alla fine. Quando noi siamo in campo, siamo un solo corpo, un solo uomo”. Infine: “Non credo che le persone entrate in campo volessero dialogare. La cosa grave è che un tifoso serbo è entrato con una sedia in mano, ma poteva anche avere un coltello o qualcosa di molto più pericoloso, e allora sarebbe finita peggio. La tifoseria della nostra Nazionale, sia in patria che all’estero, ha messo sempre in mostra un comportamento esemplare. Al contrario la Serbia ha spesso avuto problemi di ordine pubblico. Secondo il Kanun(il più importante codice consuetudinario albanese, ndr), quando c’è un ospite in casa tua, è sicuro al cento per cento”.