2015

Cana saluta la Lazio: “Fiero di aver indossato la maglia biancoceleste. Il Nantes è un’opportunità per giocarmi l’Europeo”

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Lorik Cana, nuovo giocatore del Nantes, ha lasciato la Lazio dopo quattro anni. Il difensore albanese ha parlato così a Radio Olympia: “Sono fiero di aver indossato la maglia della Lazio. Sono stati anni intensi e ho vissuto tante emozioni. Tutti i tifosi sanno che quando ho vestito questa maglia non ho mai mollato neanche per un secondo, lottando sempre. Sono stato anche fischiato qualche volta ma non è un problema, in passato a volte sono stati fischiati anche grandi campioni come Boksic e Veron figuriamoci io. Ringrazio tutti i tifosi perchè ho sempre sentito il loro sostegno e auguro la miglior fortuna a loro e a tutta la Lazio. E’ stata un’estate particolare. Lo scorso anno ho incontrato la società e il mister, ma non avevamo preso una decisione definitiva. Poi è arrivata un’offerta da una squadra francese e la società mi ha dato il permesso di trattare perchè la rosa per il prossimo anno era già fatta e completa, lasciandomi la possibilità di trovare un’offerta da un altro club. Il Nantes è un’opportunità importante per giocarmi l’Europeo, ho avuto anche altre trattative e avrei voluto definire il trasferimento un pò prima ma con il presidente Lotito non è sempre facile (ride, ndr). Ci sono stati problemi per trovare l’accordo sulla buona uscita e la rescissione. Ho bisogno di giocare con continuità per arrivare in condizione per l’Europeo. I nuovi acquisti della Lazio meritano fiducia. Hoedt ha doti importanti e può imparare molto, è bravo anche nel gestire il pallone, sia nel disimpegno corto sia nel lancio lungo. Kishna è veramente un ottimo calciatore con grandissima prospettiva, però è giovane e deve ambietarsi e capire la piazza di Roma. Ma le sue doti le ha già mostrate. Berisha ha qualità importanti, è molto tranquillo e sereno. E’un portiere fantastico diventerà uno dei migliori portieri in Europa, ne sono convinto. Marchetti è un grande portiere e non è semplice fare il secondo, dover dimostrare tutto in quelle poche occasioni a disposizione. Ma lui ha la giusta serenità e le sta sfruttando bene“. Sulla fascia di capitano biancoceleste a Biglia: “Ho passato quattro anni a Roma e ho vissuto tante situazioni, belle e brutte. Momenti sereni ed entusiasmanti e periodi difficili da superare. Per questo dico che avrei fatto la stessa scelta. Biglia è la scelta migliore. Lo scorso anno ha preso per mano il centrocampo e tutta la squadra. Ha giocato una finale mondiale e ha la giusta esperienza internazionale. La Lazio ha deciso di costruire intorno a lui la squadra del futuro. Per essere capitano non basta essere amato dalla gente, non bastano le presenze con la maglia o i gol. Capitano si nasce. E Biglia è un leader carismatico. Il capitano si preoccupa della condizione della squadra, vive tutti i momenti della settimana con una visione diversa. Lui è stato capitano in Belgio, io sono diventato capitano giovanissimo nell’OM e so cosa significa“. Poi, su Mauri: “L’ho frequentato molto in questi anni. E’il simbolo di questa società. Equilibrato e con la testa sulle spalle, conosce molto bene la piazza e quando c’è stata la possibilità di riprenderlo la Lazio ha fatto bene a non farsi scappare l’occasione. Non è il mio capitano ideale perchè è molto calmo, interpreta il ruolo in modo diverso, organizzando e gestendo i compagni. Però è un simbolo e in campo indispensabile. La Lazio ha fatto bene a riprenderlo“.

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