2015
Candreva e quel eurogol al Napoli: così nacque il sogno
Corsi e ricorsi, corse e rincorse. Era la notte di Giorgione, la notte del ricordo di Chinaglia. Fu la prima grande prestazione di Antonio Candreva con la maglia della Lazio, fu il suo primo gol, fu la sua prima folle corsa sotto la Nord. Era il 7 aprile 2012, sono passati ormai tre anni. La Pasqua era prossima come stavolta, si giocava Lazio-Napoli, era un sabato all’Olimpico. Giorgione era morto da pochi giorni, lo stadio lo celebrò. La Nord fece pace con Antonio Candreva in quei 90 minuti, tutti vollero credere che lo spirito di Long John avesse agito. La Lazio vinse 3-1, Candreva segnò il gol dell’iniziale vantaggio e s’involò istintivamente sotto la Curva. L’aveva promesso, la prima rete l’avrebbe festeggiata così. Sino a quel giorno era stato beccato e contestato, finì tutto d’incanto. «Non volevo andare via dalla Lazio senza dimostrare le mie qualità. Non era una rivincita contro i tifosi, io non avevo niente contro nessuno. Quella lì fu una corsa istintiva, fatta con il cuore per abbracciare la Curva», raccontò Antonio qualche tempo dopo. La sera del 7 aprile 2012 s’arrampicò sulle ringhiere, urlò la sua gioia, la sua voglia di Lazio, testimoniò rispetto e fede nei confronti dei colori biancocelesti, conquistò tutti. Qualche giorno dopo i tifosi lo invitarono sotto la Nord, fu un segno distensivo. Soffiò un vento di pace sull’Olimpico, fu pace dopo settimane incandescenti e dopo un’accoglienza dura e cruda. Fu la rinascita.
Gli eventi – Tre anni dopo eccoci qua, alla vigilia di Cagliari-Lazio, all’antivigilia di Pasqua, a pochi giorni da un’altra sfida tra Lazio e Napoli (da disputare però al S.Paolo in Coppa Italia). Eccoci qua e Candreva c’è sempre, ancora più forte, ancora più legato alla Lazio, per questioni di contratto e di cuore. Vuole diventare una bandiera, è il sogno dichiarato. Antonio Candreva da quel giorno ha mantenuto un rendimento altissimo. A Cagliari e al San Paolo proverà a trascinare Pioli. Ha segnato ad entrambe le squadre in carriera, vuole servire il bis. E’ tornato in forma, l’infortunio di fine novembre l’aveva penalizzato. S’era stirato, ha lavorato sodo per riprendersi, ha trascorso il Natale a Roma pur di recuperare. Candreva è tornato Candreva a febbraio, dal gol rifilato all’Udinese in poi. Ha segnato al Palermo, alla Fiorentina e al Verona. Ha offerto i colpi del suo repertorio: cucchiai, rigori, bolidi. E’ ripartito, Candreva. La prima parte di stagione non l’aveva visto protagonista sotto porta, s’è scatenato nel nuovo anno.
La quota – Oggi Candreva è a quota sei reti in campionato, ha recuperato il tempo perso, s’è messo nella scia dei goleador della Lazio. Non poteva mancare all’appello, l’exploit lo spinge in alto, è vicino alla doppia cifra. Antonio Candreva vuole chiudere l’annata centrando la qualificazione in Champions e alzando al cielo un’altra Coppa Italia. Non si parla più di mercato, di contratti da rinnovare, di adeguamenti economici. La storia è chiara: la Lazio ha puntato su di lui dopo averci creduto e scommesso. La Lazio si affida a lui per vincere, per tagliare grandi traguardi. E’ l’uomo-assist per eccellenza, nella Lazio e in campionato. Candreva, con le sue corse, trascina sempre nel futuro, porta più in là, dove la fantasia è superata dalla realtà.
Corriere dello Sport