Settore giovanile
Capanni, il padre: «Non ha esitato a scegliere la Lazio». E sul numero 71…
Il passato, il presente e il futuro di Luan Capanni tramite le parole del papà Ricardo
Il tecnico Simone Inzaghi può ritenersi contento del vivaio che ha a disposizione. Oltre l’emergente Pedro Nedo, chissà che nel corso di questo finale di stagione non decida di puntare anche su Luan Capanni. La dirigenza biancoceleste punta molto sul giovane brasiliano, in sede tutti sperano possa essere il prossimo crack “made in Formello”. Sulle colonne odierne del “Corriere dello Sport” intanto il padre modera l’entusiasmo: «Si stava allenando con Inzaghi, ma non ce l’aspettavamo. È stata un’emozione unica per tutta la famiglia. Luan vuole migliorarsi ogni giorno di più, vuole raggiungere gli obiettivi con i compagni della Primavera e poi un giorno stabilizzarsi in prima squadra. Il numero 71? Lo ha scelto perché è il mio anno di nascita, ma anche perché è un numero importante per i tifosi laziali».
LAZIO, OCCASIONE UNICA – Il ds Igli Tare in estate non era certo l’unico estimatore del ragazzo. Il padre lo conferma: «A giugno ci sono arrivate tante offerte, appena però ha sentito che c’era la possibilità di venire qui a Roma non ha voluto sentire altre destinazioni. Tare è stato molto importante, gli è stato molto vicino e lo ringrazio per questo».
IL PASSATO DI CAPANNI – L’Italia era già nel suo destino: «Siamo molto legati a questo paese, i suoi nonni erano di qui. Mia madre è di Cesena, mio padre di Bari. Luan è cresciuto col cibo e le tradizioni italiane. Il suo sogno è quello di vestire un giorno la maglia azzurra. A 6 anni iniziò a giocare nel Futsal, poi a 10 passò al Corinthians e a 14 al Flamengo, prima di venire alla Lazio. È un tipo tranquillo, religioso, va spesso in chiesa. Quando c’è stato l’incendio nel centro sportivo del Flamengo è stato molto male, non l’ho mai visto così abbattuto. È stato lì 4 anni e dormiva proprio nel convitto che è andato a fuoco. Alcuni suoi ex compagni sono venuti a mancare. È stato un dolore immenso».