2015
Casiraghi: “La partita di stasera va affrontata come una finale. Cataldi? Diventerà un perno della Nazionale”
La redazione de “I Laziali Sono Qua”, trasmissione radiofonica in onda su Elleradio 88.100 FM, ha contattato Pierluigi Casiraghi, ex bomber biancoceleste dal 1993 al 1998. Gigi è reduce dall’esperienza come secondo di Zola sulla panchina del Cagliari.
Gigi stasera c’è una partita importantissima, la semifinale di ritorno tra Napoli e Lazio. L’atmosfera intorno al mondo Lazio è euforica. Basta pensare al bagno di folla che ieri ha accompagnato la squadra prima della partenza per Napoli da Roma Termini. Tu cosa pensi della sfida di questa sera?
E’ una partita da affrontare come se fosse già una finale. Abbiamo visto ieri lo spirito che ha messo in campo la Juventus a Firenze. Ecco, se la Lazio entra in campo con la voglia di far sua la partita da subito, credo che abbia buone possibilità di passare.
Cosa ti piace di più di questa Lazio?
Eh mi piacciono tante cose. Intanto l’allenatore, una persona che sta lavorando nel miglior modo possibile e che non sembra subire le pressioni di una piazza importante come quella di Roma. Fa giocare benissimo la squadra e ha fatto breccia nei cuori e nelle menti dei giocatori, che giocano per lui e non per se stessi. Poi mi piacciono molte alcune individualità, da De Vrij a Biglia, da Felipe Anderson a Klose.
Domenica scorsa la Lazio battuto il Cagliari, una squadra che tu hai allenato fino a qualche settimana fa insieme a Gianfranco Zola. Ti aspettavi che la Lazio continuasse a vincere anche dopo la sosta su un campo non facilissimo come quello del Sant’Elia?
Ma sai la Lazio è una squadra molto matura sul piano mentale. Non si ottengono sette vittorie consecutive per caso. Certo, magari la sosta poteva essere un’incognita, ma anche a Cagliari ha dominato per novanta minuti.
Da grande ex attaccante quale eri, cosa pensi di questo Miro Klose?
Ad inizio stagione molti comunicatori avevano iniziato a criticarlo… Credo che per lui parlino i numeri. Qualcuno può anche dire che è vecchio, ma se la butta sempre dentro c’è poco da aggiungere. Da buon tedesco è un giocatore esemplare, uno di quelli che dà sempre tutto in campo. Penso che nei 16 metri dell’area di rigore sia ancora uno dei migliori in Italia.
Nel corso della tua carriera hai allenato l’Under 21. In questo periodo, per questa rappresentativa della Nazionale, gioca il nostro Danilo Cataldi. Tu che idea ti sei fatto di questo ragazzo? Secondo te è già pronto per la Nazionale maggiore?
Diciamo che in questo periodo non è che ci siano così tanti centrocampisti giovani forti in giro. Lo stesso Verratti, pur avendo tanta qualità, fa fatica ad imporsi. Cataldi è un ragazzo che sta dimostrando grande personalità e capacità nel saper fare sia la fase difensiva che quella di impostazione. Forse è ancora presto per la Nazionale di Conte, ma sono convinto che in futuro diventerà uno dei punti fermi della squadra.
La Lazio ha trovato tanti giovani di valore. Oltre a Cataldi, vanta calciatori come Felipe Anderson, De Vrij e Keita. Cosa ne pensi a riguardo?
La società è stata brava ed intelligente a sposare questa causa. Peccato che i tre che hai citato siano tutti stranieri, ma va bene lo stesso. Felipe Anderson ha beneficiato dell’arrivo di Pioli, che è stato bravo a trovargli una posizione in campo diversa rispetto all’anno scorso. Il suo valore attuale è sotto gli occhi di tutti. De Vrij, dopo un inizio un po’ titubante, è venuto fuori benissimo. Ad oggi è uno dei migliori centrali della Serie A. Keita pecca ancora un po’ in continuità, ma personalmente lo trovo un ottimo giocatore.
Lotta per il secondo e terzo posto. Chi la spunterà secondo te?
Vedo favorite le due squadre di Roma. Secondo me saranno loro a lottare per questi due posti. Leggermente indietro metto la Fiorentina e il Napoli.
Quali sono i momenti che ti sono rimasti nel cuore della tua esperienza alla Lazio?
Beh ce ne sono tanti. Forse la vittoria della Coppa Italia del 1997-98 contro Il Milan e, sempre nella stessa stagione, i 4 Derby su 4.
Gigi, nel ringraziarti e nel salutarti, ti va di salutare i tifosi biancocelesti?
Assolutamente. Ho sempre avuto un ottimo rapporto con loro e non posso che augurargli tante soddisfazioni per il presente e per il futuro. Se lo meritano davvero.