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Caso Lotito-Zarate, le Iene mandano in onda il servizio

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Le Iene nella trasmissione di questa sera, hanno mandato in onda il servizio relativo al caso Lotito-Zarate

Le Iene hanno mandato in onda il servizio che accusa il patron biancoceleste di aver pagato parte dello stipendio di Zarate in nero.

Tutto nasce durante un infuocatissimo confronto tv di qualche anno fa, tra Lotito e Di Canio. Era stato proprio l’ex calciatore, a evidenziare gli esorbitanti costi delle spese di intermediazioni per portare l’argentino in Italia. Su quanto sia costata la mediazione per portare Zàrate alla Lazio i due non sembrano affatto d’accordo: Di Canio parla di circa 14 milioni di euro e ricorda che per questa vicenda Lotito è stato anche indagato, ma per il presidente, Di Canio «sta dichiarando cose totalmente false e mendaci». Alla fine il patron biancoceleste spiega che il calciatore sarebbe costato 20 milioni di clausola di rescissione e tre milioni di provvigioni, maturate fino a quel momento.

Qualcosa sembra non tornare a Filippo Roma e Marco Occhipinti che intendono andare a fondo, in questa storia. I due decidono di incontrare Luis Ruzzi, agente di Mauro Zarate che denunica le presunte irregolarità fatte da Lotito: «il presidente mi dice, guarda Luis, per essere tranquilli io gli offro 20 milioni di euro in 5 anni, va bene? E così firmammo. Già qui i conti sembrerebbero non tornare perché ufficialmente, su Zàrate, esiste solo un contratto da 7 milioni in 5 anni di stipendio, e un altro contratto di 14 milioni, per l’intermediazione». Il procuratore prosegue: «Quando arriviamo al giorno della trattativa finale Lotito viene fuori dicendo non vi do i 20 milioni come stipendio, come stipendio vi do 7. Tredici, il resto, ve li do attraverso un amico mio. Ci presenta questo personaggio che è Riccardo Petrucchi, che era agente Fifa, però si presentava con una società inglese che si chiama Pluriel. La Pluriel in questo contratto ci riconosce 14 milioni, uno se lo doveva tenere per tutto questo servizio. Qui c’è tutto il dettaglio di questi soldi, come ce li ha mandati in Uruguay la Pluriel, che girava i soldi che prendeva dalla Lazio, che erano i soldi del giocatore, mascherati così e viaggiavano…». Se fosse vero il suo racconto insomma i 20 milioni su cui si erano accordati come compenso per Zàrate sarebbero stati suddivisi in una parte ufficiale di 7 milioni di stipendio direttamente al giocatore e in un’altra parte di circa 13 milioni, anche questi di stipendio, ma fatti passare come intermediazione da una società londinese, la Pluriel Limited di Riccardo Petrucchi a quella uruguagia, La Moisen, di proprietà di Sergio Zàrate, fratello di Mauro.

Successivamente, Roma e Occhipinti contattato il commercialista Corrado Ferriani per chiedergli spiegazioni su come dovrebbe funzionare per legge, una trattativa del genere, per essere pienamente in regola. Ferriani dichiara: «Certamente la squadra di calcio deve riconoscere lo stipendio al calciatore, maggiorato dei contributi previdenziali e delle tasse. Il reato tributario in questione peraltro è piuttosto grave perché prevede una pena superiore ai 6 anni di reclusione».

Infine i due giornalisti chiedono spiegazioni anche al diretto interessato, Mauro Zarate che conferma che c’era un accordo di 20 milioni di euro in 5 anni. Conferma anche che una parte di quei 20 milioni sarebbero stati fatti arrivare attraverso una società inglese, la Pluriel, che li avrebbe versati alla società del fratello, che poi glieli ha girati. Insomma, l’argentino confermerebbe in pieno lo strano meccanismo di pagamento tramite una società londinese off shore e a tal punto sono convinti che sia una stranezza, che lui e il suo agente ora vogliono rivolgersi alla giustizia italiana.

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