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Caso Pogba, Della Frera (Commissione Antidoping FIGC): «C’è una cosa che mi ha sorpreso»

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Caso Pogba, Della Frera (Commissione Antidoping FIGC): «C’è una cosa che mi ha sorpreso». Ecco le sue parole

In diretta a Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport Show, è intervenuto il professore Walter Della Frera, membro della Commissione Antidoping FIGC. Le sue parole sul caso Pogba della Juve. La squadra di Allegri è prossima ad affrontare in campionato la Lazio di Sarri.

POGBA POSITIVO – «Fino alla seconda prova, dobbiamo tutelare Pogba. L’esperienza ci dice che le controanalisi di solito confermano quanto emerso nella prima analisi. Adesso c’è da capire il percorso delle motivazioni e tutto. Dopo questo, il Tribunale Nazionale Antidoping andrà a deliberare sulla volontarietà o involontarietà dell’assunzione della sostanza dopante. E in qualsiasi caso, andrà in corso ad una squalifica, diventando più pesante in caso di volontarietà da parte del calciatore. Un atleta deve essere sempre cosciente e mai negligente sulle sostanze che assume. La questione Pogba mi ha sorpreso, perché il testosterone è un anabolizzante che è assolutamente vietato dalle regole antidoping. Aumenta lo sviluppo muscolare, ma è anche la sostanza più facile da scovare all’antidoping. Quindi è strano perché se c’è il dolo del doping, non è la sostanza che chi vuole infrangere le regole va ad assumere di proposito. In passato ci sono stati casi di positività ad anabolizzanti per via di integratori inquinati da queste sostanze, visto che all’estero ci sono meno regole».

SQUALIFICA POGBA – «In caso di assunzione involontaria, la pena ha un massimo di 2 anni. Poi starà al Tribunale riconoscere eventuali attenuanti e scalare la squalifica. Se invece l’assunzione è volontaria, la squalifica è massima e dunque di almeno 4 anni».

COSA RISCHIA LA JUVE – «La squadra non rischia nulla. Si tratta di un doping di un singolo atleta, non di tutta la squadra. In Italia ci sono tanti controlli severi, a sorpresa e molto ravvicinati. E non solo durante il campionato, ma anche durante i ritiri. La Juve non ha responsabilità oggettive, almeno da quello che ne sappiamo al momento».

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