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Caso Tamponi Lazio: pubblicate le motivazioni della Corte d’Appello
Dai 12 mesi ai 2 mesi per Lotito. Ecco le motivazioni che hanno spinto la Corte D’Appello a cambiare la sentenza sul caso tamponi
L’iniziale condanna dei 12 mesi per il Caso Tamponi 2 mesi di inibizione per il presidente della Lazio Claudio Lotito e 5 per i due medici biancocelesti Fabio Rodia e Ivo Pulcini. Ora ci sono anche le tredici pagine di motivazioni firmate dal Collegio a Sezioni Riunite, che ha smentito quanto deciso dal precedente appello
Per la Corte d’Appello, bisognava sostanzialmente rispondere al Collegio di garanzia «rivalutando» le sanzioni dopo il «parziale annullamento» delle decisioni. Per questo i 10 mesi chiesti in sede di dibattimento dalla Procura federale costituiscono una «richiesta esorbitante». Il punto non era stabilire la «negligenza», risultata definitivamente approvata, ma il «grado di negligenza». Sul punto, la Corte dice che «l’inosservanza dell’obbligo di precauzione e la negligenza sono state ritenute sussistenti dal Collegio di Garanzia per il solo fatto di avere consentito ai calciatori, positivi anche ad un solo tampone, di accedere ai locali della società e di scendere in campo», concludono i giudici. Il problema è dunque nel «peso» dell’addebito, che per la Procura federale e il primo giudizio in Appello era stato valutato con gravità, e qui viene in qualche modo edulcorato. Ora palla alla Procura.