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Caso tamponi, tre nuove testimonianze per la Lazio
Caso tamponi, la Lazio chiama tre autorevoli esperti per la difesa: domani, davanti al Tribunale Federale, la prima udienza
Tre perizie di parte per la Lazio. Tre pareri ‘Pro veritate’ da ammettere dal collegio, per difendersi dai sei capi di imputazione e dal deferimento predisposto da Chinè. Domani, davanti al Tribunale Federale, il presidente Lotito proverà a spiegare la sua posizione circa il caso tamponi che ha travolto squadra e società.
Come riporta La Repubblica, le tre figure selezionate dalla difesa sono il professor Pregliasco – direttore dell’Istituto Galeazzi di Milano – che ha dichiarato: «La valutazione dei plurimi test molecolari e sierologici mi fanno ritenere il tampone eseguito il 26 ottobre un presumibile test falso positivo e quindi una condizione di salute e non contagiosità del tesserato Immobile nell’occasione dell’incontro del primo novembre e che nessuna manchevolezza sia ascrivibile alla società Lazio».
Il dott. Francesco Bondanini – direttore UOC, laboratorio Hub 2 che ha il governo della salute di 2 milioni di abitanti a Roma – ha, invece, detto: «Non spetta e non spettava alla Lazio comunicare alle ASL competenti la positività al Covid e alcun rilievo può essere mosso». Ai due esperti, si aggiungerà poi Patrizio Rossi, sovrintendente sanitario centrale Inail.
Per quanto concerne invece la parte relativa alla ‘responsabilità oggettiva’ della Lazio, si farà leva sull’aspetto organizzativo della società per cui determinate decisioni «sono di esclusiva competenza dei sanitari».