2013

Caso Varsavia, il racconto di un genitore: “Non sento mio figlio disabile da ieri”

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Sconcertanti dichiarazioni da parte di David D’Ario, padre di uno dei 149 tifosi della Lazio, che sono stati fermati ieri a Varsavia prima della sfida di Europa League contro il Legia Varsavia: “Ho sentito per l’ultima volta mio figlio nel tardo pomeriggio ed era spaventato. Mi ha detto che gli stavano togliendo il telefono, che non poteva parlare. L’hanno fermato con altri quattro amici, dicono che hanno commesso un’infrazione, non un reato, ma non ci dicono quale”, ha dichiarato il genitore telefonicamente all’ANSA.

Il genitore ha poi aggiunto: “Mio figlio è pure tifoso della Roma, era andato lì con amici della Lazio per conto loro, per fare una vacanza. Doveva tornare domenica, quindi figuriamoci se commetteva violenze! Ha 24 anni, un live handicap per il quale non sente bene, quindi forse non capisce tutto quello che gli dicono”.

Il racconto agghiacciante è poi proseguito: “Mi ha raccontato che stavano andando dall’albergo allo stadio quando sono stati avvicinati dai poliziotti, che li hanno circondati, fermati e tenuti in strada per ore per poi essere portati in commissariato. Non li hanno ammanettati, ma hanno fatto loro foto segnaletiche, come dei criminali. Non sappiamo di cosa li accusano, né quando saranno portati davanti ad un giudice. Potrebbero far sapere qualcosa almeno a noi genitori”.

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