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Caso Zarate, avv. Gentile: «Vedremo le carte e valuteremo se appellarci»
La mazzata “economica” è arrivata in tarda serata, ieri, quando presso gli uffici dell’avvocato Gian Michele Gentile sono giunte le carte con tanto di notifica sulla decisione del Tas di accogliere il ricorso di Maurito Zarate avverso il pagamento della penale di circa 6 milioni di euro (5.3 di sanzione più 700.000 euro circa di interessi, ndr) stabilita il 10 luglio 2015 dalla Camera di Risoluzione delle Controversie della Fifa: la vicenda risale al luglio 2013 quando il giocatore argentino si liberò dalla Lazio utilizzando l’art. 14 del Regolamento Fifa sullo Status ed il Trasferimento dei Calciatori, il quale prevede la possibilità di risolvere unilateralmente il contratto in presenza di una qualunque giusta causa (aldilà, dunque, della specifica “giusta causa sportiva” prevista nel successivo articolo 15). Come l’ha presa la Lazio? “Stiamo ancora valutando i documenti che ci sono giunti ieri sera – spiega a Lazio Family l’avvocato del club Gian Michele Gentile – Il ricorso è stato seguito direttamente dal nostro legale in Svizzera, l’avvocato Rigozzi. Le motivazioni sono di circa 50 pagine, su queste quattro sono quelle importanti, stiamo attendendo la traduzione completa e poi decideremo il da farsi, anche perché ieri sera era stato approvata la parte integrativa del bilancio e questa cosa va rivista anche in quella sede”. L’organo di Losanna perché ha ribaltato la decisione della Camera di Risoluzione? “In realtà nelle carte ci sarebbe scritto che Zarate non aveva il diritto di usare l’articolo 14, quello che hanno fatto i giudici sembra essere un mero calcolo – sottolinea il braccio giuridico del presidente Claudio Lotito – Praticamente rispetto alla quota del costo del cartellino presente in bilancio, circa quattro milioni, sono stati sottratti sia i proventi del prestito all’Inter, pari a 2,5 milioni lordi, sia gli stupendi non pagati per l’ultimo anno al giocatore, arrivando così ad ottenere una sorta di pari e patta. Sostanzialmente il Tas ha contestualmente stabilito la violazione di Zarate ma ha definito il danno subìto dalla Lazio pari a zero. Il problema – rimarca Gentile – è che questi collegi sono formati da componenti provenienti da parti diverse del mondo, ognuno con una propria logica, a volte poco coerente. Come ho detto, dobbiamo ancora valutare le carte anche perché, mi domando, perché nessun giudice avrebbe messo nel conto il costo sostenuto dalla Lazio per sostituire il giocatore che è andato a vestire un’altra maglia?”. Eventualmente alla Lazio resterebbe un altro gradino da percorrere. “Potremmo fare appello solo al Tribunale Federale Svizzero, ma il ricorso va prima ammesso e quindi discusso. Si tratta di un organo di giustizia ordinaria che giudica sulla legittimità e su eventuali errori procedurali presenti nel dispositivo”. Va detto che il Tribunale Federale Svizzero molto raramente accoglie le tesi dei ricorrenti. Infine, a Formello attendono gli sviluppi della vicenda Bielsa. “Abbiamo già presentato il ricorso alla Sezione Lavoro del Tribunale Civuile di Tivoli, competente perché il contratto siglato ha come sede Formello – spiega – Il giudice preposto una volta ottenuta l’intera traduzione dei documenti fisserà la prima udienza, dubito che sia prima del 2017”.
Gianluca La Penna – Lazio Family