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Castroman RICORDA: «La Lazio ai miei tempi era il City di oggi. La squadra di Baroni invece…»

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Castroman, l’ex biancoceleste ricorda la sua esperienza nella capitale e analizza la Lazio di oggi e quella dei suoi tempi

Intervenuto ai microfoni di Radiosei, l’ex Lazio Castroman rilascia alcune curiose dichiarazioni sulla Lazio di oggi, citando anche la squadra di quando lui giocava nella capitale

PAROLE – Il coro dei tifosi della Lazio (Village People “Macho Man”, ndr) ancora ce l’ho in testa, ogni volta che lo sento o mi chiama qualche laziale mi vengono i brividi. Giocare in quella fortissima Lazio, con tutti quei campioni d’Italia, con i capitani delle rispettive nazionali, è stato un orgoglio incredibile. Era il Manchester City di oggi, lo dico sempre. Potevamo anche vincere lo scudetto dopo quello del 2000. Molti grandi giocatori di quella Lazio sono diventati tecnici ed il loro figli giocano in Italia. L’impressione è che sto diventando vecchio (ride, ndr). Ricordo che con Giovanni, figlio di Simeone, giocavo nel loro salotto di casa quando era un bimbo. Fa impressione e piacere, immagino che il Cholo abbia il petto grosso di orgoglio, come era sempre lui

CRESPO – Hernan Crespo era senza dubbio uno degli attaccanti più forti. I suoi movimenti erano perfetti, dovevo solo alzare la testa e premiarli. Io, Nedved e Poborsky dovevamo solo servirlo. I difensori non riuscivano mai a sapere dove andava, noi invece sapevamo esattamente dove metterla. Ricordo il botto della sua Ferrari nel garage di Formello. Abbiamo visto la macchina di Simone Inzaghi sopra quella di Hernan. Purtroppo Simone gli è salito sopra la macchina distruggendola. Noi abbiamo riso molto, Crespo non tanto (ride, ndr). Le macchine si possono riparare, ma lui poteva anche buttarla e prenderla un’altra. Nessuno si è fatto male, ma è stato divertente vedere Inzaghi dentro la macchina con sotto la Ferrari

LAZIO DI BARONI – La Lazio di Baroni? So che in questo momento è settima in campionato, so che ha vinto la prima partita in Europa, conosco le prossime tappe che dovrà affrontare. Ho acquisito la licenza da allenatore, guardo partite e vediamo se riesco a trovare un buon club in futuro. Non conoscevo Castellanos, lui in Argentina non ha giocato. Si sentiva il suo nome, è stato convocato dall’Argentina. C’è un ricambio in corso e vederlo in nazionale mi ha fatto un grande piacere. E’ un attaccante veramente forte, gli mancava solo un po’ di fiducia. E’ ancora giovane e può dare molto di più, nella Lazio ed in Nazionale

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